Il Marc di primavera di quest’anno è stato, non solo la grande fiera dell’elettronica che segna uno degli appuntamenti della nostra città, ma anche GizMark.
Al centro della fiera vi era un luogo per coloro che si occupano di tecnologia a Genova, un luogo di divulgazione e di scambio dove si sono susseguiti molti interventi di buon livello.
Intervento fuori programma del ricercatore-ingegnere Fabrizio Barberis, con un excursus sulla tecnologia additiva nel campo biomedico, l’evoluzione delle nuove protesi stampate in tecnologia additiva e gli ultimi esperimenti sui tessuti, sottolnieando come il tema della bioetica stia diventando sempre più impellente.
Il ricercatore del CNR e ISMAR Marco Faimali ha parlato dei ricercatori nell'Antartide,della loro preparazione e dei rischi ai quali vanno incontro e del perché queste missioni siano così importanti:
- Gli alieni ci sono venuti a cercare, ma non ci hanno trovato perché cercavano un pianeta chiamato Terra e invece trovavano solo un pianeta blu che si dovrebbe chiamare Mare-, ha concluso scherzando.
Accanto al palco c'erano due stand di divulgazione tecnologica differenti. I ragazzi di OPEN LAB, (openlab.dibris.unige.it,), libera associazione di studenti accomunati dalla passione per l'informatica e con la voglia di condividere il sapere con la comunità, presentavano il progetto LEGO Mindstorm, ovvero la programmazione e dimostrazione del funzionamento di robottini Lego con delle funzioni automatiche, che permettono di compiere alcune azioni, come lo stare in equilibrio, muoversi nello spazio e giocare a calcio! Anche più robottini inseme in veri e propri mach.Il professor Tacchella dell'università di Ingegneria informatica.è intervenuto sulle macchine a guida automatica:
Era divertente vedere dei ragazzini e a volte dei bambini che si avvicinavano incuriositi ad ascoltare le spiegazioni sulla teoria del pendolo inverso, spesso presto distratti da qualche drone volante.
La società di progettazione per la stampa 3D, Astrati, insieme a Technimold (rivenditore Stratasys) e Selletek (rivenditore 3D System), hanno portato una vetrina degna di molte fiere internazionali di tecnologia additiva. Avevano esposte ben 8 tecnologie differenti più un esempio di scansione per il reverse-engineering. Per i non addetti ai lavori Stratasys e 3D System sono i leader mondiali della stampa 3D. Nello stand era presente, inoltre, uno schermo sul quale si mostrava l’utilizzo del software, Fusion 360 e Inventor, di Autodesk, per la progettazione additiva. Astrati ha presentato due interventi sul palco incentrati, il primo, sul mostrare le diverse tecnologie e come queste non si soppiantino a vicenda ma invece si moltiplicano, trovando nuovi campi di applicazione; il secondo sui vantaggi di una progettazione appositamente pensata per la stampa attraverso l’ottimizzazione topologica.
Come è stato accolta la tecnologia additiva al Marc? I più erano curiosi, interessati e strabiliati nel vedere la precisione e la varietà data dalle diverse tecnologie. Nessuno aveva mai visto i metalli. I più acculturati sulla stampa 3D erano i più meravigliati: gente che aveva una stampante consumer o in ufficio o a casa che per la prima volta capiva perché non riusciva ad ottenere quello che desiderava. Spesso solamente perché provavano ad ottenere con una FDM ciò che si può ottenere solo con una SLA o una polyjet. Un signore invece, invitato a vedere le diverse tecnologie, ha risposto: – No, io vado solo ai FAB LAB. – Come se ci fosse un conflitto tra i FAB LAB e il resto del mondo, per i non addetti i FabLab sono luoghi dove la tecnologia viene messa a disposizione in libero scambio, a Genova ve ne è uno al Buridda.
Un ragazzino di tredici anni si è avvicinato allo schermo dove si mostravano i modelli costruiti in Fusion. – Io uso Skech up, ma non vengono bene. Questo cosa è?- Enrico di Astrati gli spiega, lui ringrazia, dopo un’oretta torna con un amico a fargli vedere.
Il bello del Marc è che è un grande ritrovo di “smanettoni” di tutte le età e gradi, dai radioamatori agli appassionati di fotografia, giradischi o computer: riuscire a convogliare questo interesse e questa voglia di conoscenza è una grande sfida.
Paolo Carpi di Studiofulcro vuole andare avanti ed espandere la parte dello GizMark per l’edizione di Dicembre creando una sinergia tra le università, che erano presenti e propositive, con i licei e gli istituti superiori, oltre che con le aziende e il tessuto produttivo della nostra città.
Perché la tecnologia è una parte importante della cultura della nostra città.
Arianna Musso
Al centro della fiera vi era un luogo per coloro che si occupano di tecnologia a Genova, un luogo di divulgazione e di scambio dove si sono susseguiti molti interventi di buon livello.
Intervento fuori programma del ricercatore-ingegnere Fabrizio Barberis, con un excursus sulla tecnologia additiva nel campo biomedico, l’evoluzione delle nuove protesi stampate in tecnologia additiva e gli ultimi esperimenti sui tessuti, sottolnieando come il tema della bioetica stia diventando sempre più impellente.
Il ricercatore del CNR e ISMAR Marco Faimali ha parlato dei ricercatori nell'Antartide,della loro preparazione e dei rischi ai quali vanno incontro e del perché queste missioni siano così importanti:
- Gli alieni ci sono venuti a cercare, ma non ci hanno trovato perché cercavano un pianeta chiamato Terra e invece trovavano solo un pianeta blu che si dovrebbe chiamare Mare-, ha concluso scherzando.
Accanto al palco c'erano due stand di divulgazione tecnologica differenti. I ragazzi di OPEN LAB, (openlab.dibris.unige.it,), libera associazione di studenti accomunati dalla passione per l'informatica e con la voglia di condividere il sapere con la comunità, presentavano il progetto LEGO Mindstorm, ovvero la programmazione e dimostrazione del funzionamento di robottini Lego con delle funzioni automatiche, che permettono di compiere alcune azioni, come lo stare in equilibrio, muoversi nello spazio e giocare a calcio! Anche più robottini inseme in veri e propri mach.Il professor Tacchella dell'università di Ingegneria informatica.è intervenuto sulle macchine a guida automatica:
Era divertente vedere dei ragazzini e a volte dei bambini che si avvicinavano incuriositi ad ascoltare le spiegazioni sulla teoria del pendolo inverso, spesso presto distratti da qualche drone volante.
La società di progettazione per la stampa 3D, Astrati, insieme a Technimold (rivenditore Stratasys) e Selletek (rivenditore 3D System), hanno portato una vetrina degna di molte fiere internazionali di tecnologia additiva. Avevano esposte ben 8 tecnologie differenti più un esempio di scansione per il reverse-engineering. Per i non addetti ai lavori Stratasys e 3D System sono i leader mondiali della stampa 3D. Nello stand era presente, inoltre, uno schermo sul quale si mostrava l’utilizzo del software, Fusion 360 e Inventor, di Autodesk, per la progettazione additiva. Astrati ha presentato due interventi sul palco incentrati, il primo, sul mostrare le diverse tecnologie e come queste non si soppiantino a vicenda ma invece si moltiplicano, trovando nuovi campi di applicazione; il secondo sui vantaggi di una progettazione appositamente pensata per la stampa attraverso l’ottimizzazione topologica.
Come è stato accolta la tecnologia additiva al Marc? I più erano curiosi, interessati e strabiliati nel vedere la precisione e la varietà data dalle diverse tecnologie. Nessuno aveva mai visto i metalli. I più acculturati sulla stampa 3D erano i più meravigliati: gente che aveva una stampante consumer o in ufficio o a casa che per la prima volta capiva perché non riusciva ad ottenere quello che desiderava. Spesso solamente perché provavano ad ottenere con una FDM ciò che si può ottenere solo con una SLA o una polyjet. Un signore invece, invitato a vedere le diverse tecnologie, ha risposto: – No, io vado solo ai FAB LAB. – Come se ci fosse un conflitto tra i FAB LAB e il resto del mondo, per i non addetti i FabLab sono luoghi dove la tecnologia viene messa a disposizione in libero scambio, a Genova ve ne è uno al Buridda.
Un ragazzino di tredici anni si è avvicinato allo schermo dove si mostravano i modelli costruiti in Fusion. – Io uso Skech up, ma non vengono bene. Questo cosa è?- Enrico di Astrati gli spiega, lui ringrazia, dopo un’oretta torna con un amico a fargli vedere.
Il bello del Marc è che è un grande ritrovo di “smanettoni” di tutte le età e gradi, dai radioamatori agli appassionati di fotografia, giradischi o computer: riuscire a convogliare questo interesse e questa voglia di conoscenza è una grande sfida.
Paolo Carpi di Studiofulcro vuole andare avanti ed espandere la parte dello GizMark per l’edizione di Dicembre creando una sinergia tra le università, che erano presenti e propositive, con i licei e gli istituti superiori, oltre che con le aziende e il tessuto produttivo della nostra città.
Perché la tecnologia è una parte importante della cultura della nostra città.
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