Sono stati tantissimi a partecipare la sera del 21 novembre all’iniziativa AGESCI per la pace in Medio Oriente e per la solidarietà con i palestinesi: “Uno sguardo oltre il muro: Genova - Palestina”. Il convento di Santa Maria Castello era pieno di gente, naturalmente moltissimi giovani. E' stato presentato il progetto "Uno sguardo oltre il muro": un gruppo di giovani scuot palestinesi sarà ospitato nelle case degli scuot genovesi. E’ stato proiettato un video girato in Palestina da Maria Di Pietro che ha spiegato la sofferenza dei palestinesi a causa del muro della separazione razziale costruito da Israele. Nel suo intervento Maria di Pietro ha fatto un breve racconto della storia della Palestina dall’anno 1948: I palestinesi sono stati espulsi e dispersi nella West Bank e in Gaza (territori palestinesi che sono stati occupati da Israele nel 1967 e che continua ad occupare ad oggi), in vari campi profughi nei paesi arabi limitrofi e nei diversi paesi del mondo. I palestinesi sono circa 11 milioni: 1.5 milioni in Israele, 4.5 milioni in West Bank e Gaza e altri 5 milioni in campi profughi e comunque fuori dal territorio della Palestina.
Maria Di Pietro ha spiegato come i territori palestinesi occupati sono continuamente rubati alla popolazione palestinese per costruire insediamenti per i coloni israeliani proprio in quei territori che l’ONU considera territori occupati da restituire ai palestinesi, dove dovrebbe nascere lo stato palestinese in base agli accordi di pace che Israele non ha mai rispettato. Israele invece continua la sua guerra di aggressione nei confronti dei palestinesi e nell’ultima aggressione contro i palestinesi di Gaza Israele ha ucciso circa 2000 civili palestinesi, 577 dei quali sono bambini.
Il medico palestinese Mohamed Nature, che vive a Genova da trent'anni, ha raccontato la sua storia personale e di come i palestinesi hanno di colpo perso la loro patria e sono stati sradicati dalla loro terra. Nature, che fa parte di quella piccola parte dei palestinesi sfuggita alla deportazione forzata nel 1948 ed alla quale è stata concessa la cittadinanza
israeliana, ha spiegato come per molti giorni i suoi familiari si sono nascosti nei boschi per evitare l’espulsione. I palestinesi “di Israele”, cioè quelli che vivono oggi in Israele con passaporto israeliano, sono circa il 20% dei cittadini di Israele e sono vittime di trattamenti razzisti. Come esempio di tale razzismo, Nature ha raccontato di non essere stato accettato come studente di medicina nelle università israeliane, malgrado avesse tutti i titoli per entrarci.
Alla fine della serata un gruppo di giovani studenti palestinesi al Conservatorio Niccolò Paganini di Genova ha eseguito brani di musica palestinese.
(Saleh Zaghloul)
Maria Di Pietro ha spiegato come i territori palestinesi occupati sono continuamente rubati alla popolazione palestinese per costruire insediamenti per i coloni israeliani proprio in quei territori che l’ONU considera territori occupati da restituire ai palestinesi, dove dovrebbe nascere lo stato palestinese in base agli accordi di pace che Israele non ha mai rispettato. Israele invece continua la sua guerra di aggressione nei confronti dei palestinesi e nell’ultima aggressione contro i palestinesi di Gaza Israele ha ucciso circa 2000 civili palestinesi, 577 dei quali sono bambini.
Il medico palestinese Mohamed Nature, che vive a Genova da trent'anni, ha raccontato la sua storia personale e di come i palestinesi hanno di colpo perso la loro patria e sono stati sradicati dalla loro terra. Nature, che fa parte di quella piccola parte dei palestinesi sfuggita alla deportazione forzata nel 1948 ed alla quale è stata concessa la cittadinanza
Alla fine della serata un gruppo di giovani studenti palestinesi al Conservatorio Niccolò Paganini di Genova ha eseguito brani di musica palestinese.
(Saleh Zaghloul)
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