Il tutto in non casuale concomitanza col concistoro e sinodo indetti da papa Bergoglio per discutere sul tema della famiglia.
Questa volta le Sentinelle in Piedi “apartitiche e aconfessionali” erano accompagnate nelle loro esibizioni in molte piazze italiane da manifestazioni di segno contrario, nelle quali il netto dissenso verso chi rifiuta la variegata articolazione della realtà e vorrebbe continuare a imporre a tutti un unico modo di pensare e agire, con un rigore violentemente assolutista camuffato da mitezza, si è espresso in forme diverse. Si va dalle reazioni estreme di frange giovanili che non sortiscono altro effetto che fomentare il vittimismo di cui le sentinelle sono maestre, ben evidente – com’era prevedibile – nei resoconti della stampa di parte, fino ad azioni assai più incisive e condivisibili dove prevalgono l’ironia e lo sberleffo, che ridimensionano e coprono di ridicolo le pretese di questi paladini in piedi.
A Genova, in piazza De Ferrari, le sentinelle si son trovate in compagnia di un folto gruppo di uomini e donne, sia di associazioni per la difesa dei diritti delle persone omosessuali e transgender, sia semplicemente in disaccordo con quanto propugnato dai manifestanti in piedi. Uno striscione che affermava il diritto a varie forme di famiglia era tenuto teso in un’arcata del Palazzo della Regione, mentre accanto si ascoltavano in cerchio le testimonianze non silenziose di chi desiderava condividere riflessioni sulla propria condizione ed esperienza. Tra la folla, a piccoli capannelli si tentava con scarso risultato di confrontarsi civilmente tra contestatori e portavoce delle sentinelle, in un dialogo impossibile tra visioni antitetiche del mondo, nel quale si rispecchiava in piccolo la contrapposizione tra Italia confessionale e Italia laica che è uno dei nodi fondamentali del malessere che stiamo vivendo, anche se di certo non l’unico, sul quale varrebbe la pena ritornare a ragionare in altre occasioni. Qualche esagerazione ogni tanto, con schiamazzi più o meno allegri e accensione di candelotti fumogeni, con l’unico risultato di rafforzare il vittimismo di cui sopra; ma ci potevano anche stare: è il gioco delle parti…
In altre città si è giocato in modo diverso. A Milano, ad esempio, le sentinelle che s‘erano date appuntamento in piazza XXV Aprile davanti alla Porta Garibaldi si son trovate un bel numero di festosi manifestanti che le sfottevano esibendo cartelli con surreali pretese altrettanto assurde, tra girotondi e chiassosi saltelli.Dopo poco è stato allontanato dalla Digos e correva voce – poi rientrata – che la magistratura stesse valutando un’eventuale incriminazione per apologia del fascismo e/o del nazismo. Se così fosse stato, povera Italia!
(foto Corriere della Sera) |
Non resta che richiamare alla mente e tener viva la frase sempre valida, dagli anarchici di fine ‘800 alle contestazioni del ’68, fino ad oggi: “La fantasia distruggerà il potere e una risata vi seppellirà”.
(Ferdinando Bonora - foto dell'autore, dove non diversamente specificato)
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