“Amt si scusa con la propria clientela per i disservizi relativi alla errata visualizzazione dei transiti bus sulle paline elettroniche presenti sulla rete e alla difficoltà di consultazione degli orari attraverso i sistemi di infomobilità (Infobus sms, infobus web e app). Si tratta di problemi dell´operatore telefonico che gestisce la connessione dati, il quale ha in corso le attività per il ripristino completo del sistema. Provvederemo a informare la clientela sull´evoluzione delle attività.”
Questo comunicato stampa è stato pubblicato sul sito aziendale il 23 maggio scorso.
In effetti da parecchi mesi erano sempre più frequenti i casi di paline elettroniche fuori uso (con soltanto la data, l’ora e la scritta fissa “SISTEMA S.I.MON.”, senz’altre indicazioni) e, quel che è peggio, non tanto di difficoltà di consultazione tramite telefonini, smart phone e quant’altro, come è scritto, quanto di vere e proprie informazioni errate e fuorvianti sui tempi di attesa dei mezzi alle fermate.
Capita ormai sovente di ricevere avvisi circa arrivi dopo 25 minuti e oltre e di decidere irritati e infastiditi di avviarsi a piedi, o di raggiungere un’altra linea se si è in un incrocio con più transiti su diverse direttrici, quando poco dopo si vede sfrecciare l’autobus che si aspettava, senza poterlo ovviamente prendere.
Le proteste degli utenti devono essere state molte e vibranti, se l’azienda è giunta a emettere tale nota sul servizio infobus, che sarebbe di grande aiuto se funzionasse davvero (ne avevamo parlato quando entrò in funzione, OLI 284), ma che in questi termini produce più disagi che altro.
Conversando con alcuni autisti, pare che i problemi non siano del gestore del servizio ma dell’Amt che da tempo ha difficoltà a mantenere gli impegni assunti con l'operatore esterno e soprattutto a garantire i necessari aggiornamenti tecnologici, col risultato che la manutenzione di un apparato tanto complesso e delicato è ridotta al minimo e son sempre di più le vetture che non vengono “agganciate” e monitorate dall’impianto, risultando pertanto inesistenti quando sono invece in regolare servizio.
Da qualche giorno sembrerebbe che diverse paline abbiano ripreso a funzionare e i tempi di attesa trasmessi in internet comincino a essere più attendibili, ma non ancora come dovrebbero. Sui comunicati dell’azienda a tutt’oggi non risultano però informazioni in merito, come era stato preannunciato.
Anche se l’inconveniente fosse in corso di risoluzione, resta il fatto che ciò che è accaduto mostra la fragilità di sistemi che offrono servizi utili ma non indispensabili, ai quali ci si abitua però così presto (altro caso è la climatizzazione a bordo, spesso fuori uso) che risulta ormai insopportabile ogni loro disfunzione.
Ben più grave è quando i mezzi si incendiano o perdono gasolio a fontana dal motore, per non parlare dei sempre più diffusi guasti, più o meno seri, che impediscono ai bus di continuare a fornire il loro servizio base, che è trasportare passeggeri per la città possibilmente in modo confortevole, con tutti i disagi che ne conseguono.
Gli stessi autisti, esasperati per le condizioni in cui son costretti a lavorare, lamentano una gestione secondo loro incompetente, con gravi riserve e un crescente malcontento da un lato verso una dirigenza ritenuta inefficiente se non dannosa, dall’altro nei confronti delle scelte politiche a monte, che nell’arco di diversi cicli amministrativi hanno condotto alla situazione attuale, anche per l’esternalizzazione e privatizzazione di attività manutentive essenziali condotte senza la dovuta cura, mirando al massimo profitto col minimo impegno. Ad esempio, il controllo e il rabbocco quotidiano del liquido di raffreddamento nei motori affidato ad una ditta che si dice non lo svolga come dovrebbe, col risultato di frequenti surriscaldamenti e blocco delle vetture.
In questo sconfortante quadro di insieme, tragica voragine di spesa che inghiotte considerevoli risorse pubbliche sottratte ad altri servizi altrettanto necessari, sarebbe non soltanto opportuno, ma doveroso nei confronti dei cittadini avviare una comunicazione continuativa, trasparente, dettagliata ed esauriente su quali sono le reali condizioni e prospettive di Amt, magari anche con un confronto tra i diversi punti di vista dei pubblici amministratori, dei dirigenti e dei dipendenti, per consentire a ciascuno di formarsi una opinione e partecipare a un dibattito che interessa tutti, con una consapevolezza fondata su dati oggettivi e non sui “si dice” o su generiche rimostranze qualunquiste da utenti furibondi.
(Ferdinando Bonora - foto dell'autore)
Questo comunicato stampa è stato pubblicato sul sito aziendale il 23 maggio scorso.
In effetti da parecchi mesi erano sempre più frequenti i casi di paline elettroniche fuori uso (con soltanto la data, l’ora e la scritta fissa “SISTEMA S.I.MON.”, senz’altre indicazioni) e, quel che è peggio, non tanto di difficoltà di consultazione tramite telefonini, smart phone e quant’altro, come è scritto, quanto di vere e proprie informazioni errate e fuorvianti sui tempi di attesa dei mezzi alle fermate.
Capita ormai sovente di ricevere avvisi circa arrivi dopo 25 minuti e oltre e di decidere irritati e infastiditi di avviarsi a piedi, o di raggiungere un’altra linea se si è in un incrocio con più transiti su diverse direttrici, quando poco dopo si vede sfrecciare l’autobus che si aspettava, senza poterlo ovviamente prendere.
Le proteste degli utenti devono essere state molte e vibranti, se l’azienda è giunta a emettere tale nota sul servizio infobus, che sarebbe di grande aiuto se funzionasse davvero (ne avevamo parlato quando entrò in funzione, OLI 284), ma che in questi termini produce più disagi che altro.
Conversando con alcuni autisti, pare che i problemi non siano del gestore del servizio ma dell’Amt che da tempo ha difficoltà a mantenere gli impegni assunti con l'operatore esterno e soprattutto a garantire i necessari aggiornamenti tecnologici, col risultato che la manutenzione di un apparato tanto complesso e delicato è ridotta al minimo e son sempre di più le vetture che non vengono “agganciate” e monitorate dall’impianto, risultando pertanto inesistenti quando sono invece in regolare servizio.
Da qualche giorno sembrerebbe che diverse paline abbiano ripreso a funzionare e i tempi di attesa trasmessi in internet comincino a essere più attendibili, ma non ancora come dovrebbero. Sui comunicati dell’azienda a tutt’oggi non risultano però informazioni in merito, come era stato preannunciato.
Anche se l’inconveniente fosse in corso di risoluzione, resta il fatto che ciò che è accaduto mostra la fragilità di sistemi che offrono servizi utili ma non indispensabili, ai quali ci si abitua però così presto (altro caso è la climatizzazione a bordo, spesso fuori uso) che risulta ormai insopportabile ogni loro disfunzione.
Ben più grave è quando i mezzi si incendiano o perdono gasolio a fontana dal motore, per non parlare dei sempre più diffusi guasti, più o meno seri, che impediscono ai bus di continuare a fornire il loro servizio base, che è trasportare passeggeri per la città possibilmente in modo confortevole, con tutti i disagi che ne conseguono.
Gli stessi autisti, esasperati per le condizioni in cui son costretti a lavorare, lamentano una gestione secondo loro incompetente, con gravi riserve e un crescente malcontento da un lato verso una dirigenza ritenuta inefficiente se non dannosa, dall’altro nei confronti delle scelte politiche a monte, che nell’arco di diversi cicli amministrativi hanno condotto alla situazione attuale, anche per l’esternalizzazione e privatizzazione di attività manutentive essenziali condotte senza la dovuta cura, mirando al massimo profitto col minimo impegno. Ad esempio, il controllo e il rabbocco quotidiano del liquido di raffreddamento nei motori affidato ad una ditta che si dice non lo svolga come dovrebbe, col risultato di frequenti surriscaldamenti e blocco delle vetture.
In questo sconfortante quadro di insieme, tragica voragine di spesa che inghiotte considerevoli risorse pubbliche sottratte ad altri servizi altrettanto necessari, sarebbe non soltanto opportuno, ma doveroso nei confronti dei cittadini avviare una comunicazione continuativa, trasparente, dettagliata ed esauriente su quali sono le reali condizioni e prospettive di Amt, magari anche con un confronto tra i diversi punti di vista dei pubblici amministratori, dei dirigenti e dei dipendenti, per consentire a ciascuno di formarsi una opinione e partecipare a un dibattito che interessa tutti, con una consapevolezza fondata su dati oggettivi e non sui “si dice” o su generiche rimostranze qualunquiste da utenti furibondi.
(Ferdinando Bonora - foto dell'autore)
bentornato...
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