E’ tempo di bilanci, anzi di Bilancio e il Comune di Genova annuncia che nonostante i tagli, si è mantenuto lo standard dei servizi nel sociale, si è scelta una certa aliquota sugli immobili per garantire asili, anziani, disagiati. In controtendenza rispetto ad altre amministrazioni, ha onorato puntualmente i pagamenti con le imprese, ha diminuito i debiti , pagando così interessi più bassi, risparmiando sul personale, la dirigenza, sono andate in pensione quattrocento persone, per un totale di trenta milioni di stipendi in meno.
Gocce nel mare e con tante incognite, vedi Amt e Fiera e alla fine dell’anno chissà. Per i lavori pubblici, dalla manutenzione scuole alle frane, stanziati 137 milioni di euro e quasi due milioni ai nove municipi oltre ai due già previsti: si dovrà scegliere e impiegare oculatamente.
Ci sono però dei “ fuori sacco”, dei non detti. Tra questi spicca nel municipio del Medio Levante, quartieri di Foce, Albaro S. Martino, il completamento della riqualificazione di piazza Paolo da Novi, una piazza ottocentesca, alberata, in centro città, dove, tolta l’area centrale, il resto è una cayenna: un’invasione di auto e motorini nelle aiuole, fino alle radici degli alberi. Sono previsti quattrocentomila euro di spesa, un totale di un milione e mezzo di euro almeno fra il primo intervento e quello futuro, quante buche e aiuole si potrebbero fare, ma ne varrebbe la pena se la si volesse davvero trasformare. La piazza è un’importante area di scambio da levante però e quindi fonte di guadagno dai parcheggi, così, se in una prima stesura il progetto prevedeva una parte di pedonalizzazione, come si vede in azzurro nel piano, ora è sparita. Come sostiene Aster è vincolante “la proposta della Direzione Mobilità volta a contenere la perdita di posti auto... La
pedonalizzazione di una sola e limitata porzione della piazza della prima versione sarà compensata con una riqualificazione più organica delle aiuole di cui non si intende assolutamente diminuire le dimensioni: sgombre dalle moto, liberate
dall'asfalto, sostituito con pavimentazione drenante, come suggerito,dotate di panchine e di alberi sani, collegate da attraversamenti pedonali ben segnalati, le aiuole di piazza Paolo Da Novi devono diventare il percorso pedonale privilegiato, protetto e molto gradevole ad anello intorno alla piazza”: peccato che qui non si rispettino neppure le aiuole, figurarsi il percorso ad anello inframmezzato da strisce pedonali!
E poi un po’ di colpa del “ ripiego” nel progetto è conseguenza della “proposta della Soprintendenza, volta a
mantenere l'attuale sesto di Impianto...” Cioè a voler mantenere lo stesso numero di piante, lasciando quelle che ci sono, lo spazio viene meno: seccante questa disposizione di alberature storica.
Troppo costoso sostituire le piante malate, si sono sbagliate a suo tempo le potature (ma chi le ha fatte?), meglio tutte nuove, un’altra specie più forte, che comunque fra una decina d’anni faranno di nuovo ombra perché per sicurezza che attecchiscano meglio piantarle “giovani giovani”. Un’inezia il costo delle piante, una fortuna buttar giù tutto.
Quindi ai posteri l’ardua sentenza, nel frattempo non ci starebbe male la revoca dell’ordinanza “sperimentale” valida un anno e vecchia di tredici anni per consentire il parcheggio dei motorini sulle aiuole. Ma qual è l’idea di verde e di spazio pubblico pienamente godibile dai cittadini a Genova?
In Europa parchi, in ogni angolo una piazza, una piazzetta , rigorosamente pedonale appena possibile e alberi, piante, fontane, pavillon, come nella foto a Madrid e a Lisbona, ma anche per ogni piccolo spazio nei vicoli tortuosi c’è un’aiuola, un albero e panchine. E poi lungofiumi alberati, strade solo ciclabili.
Qui dice Aster che dobbiamo abituarci a vedere un verde “naturale” nel rispetto della biodiversità con insetti e topolini, come asserito nel Convegno sul Verde di lunedì 30 giugno a Tursi.
(Bianca Vergati - foto dell'autrice)
Gocce nel mare e con tante incognite, vedi Amt e Fiera e alla fine dell’anno chissà. Per i lavori pubblici, dalla manutenzione scuole alle frane, stanziati 137 milioni di euro e quasi due milioni ai nove municipi oltre ai due già previsti: si dovrà scegliere e impiegare oculatamente.
Ci sono però dei “ fuori sacco”, dei non detti. Tra questi spicca nel municipio del Medio Levante, quartieri di Foce, Albaro S. Martino, il completamento della riqualificazione di piazza Paolo da Novi, una piazza ottocentesca, alberata, in centro città, dove, tolta l’area centrale, il resto è una cayenna: un’invasione di auto e motorini nelle aiuole, fino alle radici degli alberi. Sono previsti quattrocentomila euro di spesa, un totale di un milione e mezzo di euro almeno fra il primo intervento e quello futuro, quante buche e aiuole si potrebbero fare, ma ne varrebbe la pena se la si volesse davvero trasformare. La piazza è un’importante area di scambio da levante però e quindi fonte di guadagno dai parcheggi, così, se in una prima stesura il progetto prevedeva una parte di pedonalizzazione, come si vede in azzurro nel piano, ora è sparita. Come sostiene Aster è vincolante “la proposta della Direzione Mobilità volta a contenere la perdita di posti auto... La
pedonalizzazione di una sola e limitata porzione della piazza della prima versione sarà compensata con una riqualificazione più organica delle aiuole di cui non si intende assolutamente diminuire le dimensioni: sgombre dalle moto, liberate
dall'asfalto, sostituito con pavimentazione drenante, come suggerito,dotate di panchine e di alberi sani, collegate da attraversamenti pedonali ben segnalati, le aiuole di piazza Paolo Da Novi devono diventare il percorso pedonale privilegiato, protetto e molto gradevole ad anello intorno alla piazza”: peccato che qui non si rispettino neppure le aiuole, figurarsi il percorso ad anello inframmezzato da strisce pedonali!
E poi un po’ di colpa del “ ripiego” nel progetto è conseguenza della “proposta della Soprintendenza, volta a
Quindi ai posteri l’ardua sentenza, nel frattempo non ci starebbe male la revoca dell’ordinanza “sperimentale” valida un anno e vecchia di tredici anni per consentire il parcheggio dei motorini sulle aiuole. Ma qual è l’idea di verde e di spazio pubblico pienamente godibile dai cittadini a Genova?
In Europa parchi, in ogni angolo una piazza, una piazzetta , rigorosamente pedonale appena possibile e alberi, piante, fontane, pavillon, come nella foto a Madrid e a Lisbona, ma anche per ogni piccolo spazio nei vicoli tortuosi c’è un’aiuola, un albero e panchine. E poi lungofiumi alberati, strade solo ciclabili.
Qui dice Aster che dobbiamo abituarci a vedere un verde “naturale” nel rispetto della biodiversità con insetti e topolini, come asserito nel Convegno sul Verde di lunedì 30 giugno a Tursi.
(Bianca Vergati - foto dell'autrice)
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