Raed Saleh agli italiani non dice nulla. La sua giovane faccia, un sorriso accennato e lo sguardo allegro, non evoca, né suggerisce alcunché. E’ probabile che se Raed Saleh fosse vissuto in Italia, la sua vita avrebbe seguito un percorso diverso da quello intrapreso in Germania.
La nota biografica apparsa su Internazionale spiega che Raed Saleh nasce il 10 giugno 1977 in Cisgiordania, pochi anni dopo la sua famiglia si trasferisce a Berlino, nel 1994 lavora in un fast food, nel 1995 si iscrive al Partito socialdemocratico tedesco, nel 2011 viene scelto come capogruppo dell’Spd al senato del land di Berlino. Oggi ha elevate possibilità di diventare sindaco delle capitale tedesca.
In Italia invece, il cambio di governo Renzi ha cancellato in fretta sia Cécile Kyenge Kashetu, sia il suo Ministero per l’Integrazione, archiviando anche l’intenzione politica di un’agenda che affronti seriamente il tema dell’integrazione e dell’accoglienza. Un cambio di passo avvenuto anche nel Pd che, inizialmente favorevole a candidare come capolista per le europee Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa, l’ha retrocessa favorendo un'altra .
Tempi amari anche in città: il sogno di una moschea è ancora da realizzare, nonostante l’impegno di tanti. Quindi qui siamo. E la rotta suggerisce di non farsi sfuggire le occasioni buone per riflettere su esperienze che hanno dato significato all’arrivo degli stranieri in città. Esperienze che hanno fatto da “laboratorio politico” come dice il freddo gergo burocratico, ma soprattutto umano. Storie che hanno coinvolto gli amministratori della nostra città, a partire dalla giunta Sansa nel 1996 con associazioni che si erano ritrovate nel Forum Antirazzista di Genova dove, per la prima volta, una specifica “delega” all’Immigrazione vedeva coinvolta la giunta comunale. I documenti di questa intensa stagione, dopo essere stati sottratti a distruzione certa, sono stati salvati, catalogati e protetti e, grazie all’Associazione di Promozione Sociale Forum Antirazzista “ArFor”, fanno parte di un fondo, riconosciuto “bene di interesse culturale” dal Ministero per i Beni e le attività Culturali.
Si è trattato di un lavoro promosso da volontari che hanno provveduto al riordino, alla catalogazione ed archiviazione informatica del materiale (più di mille documenti) prodotto tra il 1989 e il 1994 nel corso della attività del “Coordinamento delle Associazioni degli Immigrati Extracomunitari”, e poi, dal 1995 al 2001, del “Forum Antirazzista di Genova”. il 13 giugno, presso la Società Fratellanza Artigiana Genovese (Vico Chiuso dei Cinque Santi, Lagaccio)
L’Associazione ArFor (Archivio Forum Antirazzista) ha organizzato una serata dedicata alla presentazione pubblica di questo fondo documentario: una festa per rincontrarsi e per raccontare a chi non c’era una storia diversa di accoglienza e immigrazione.
Una breve cronaca dell'evento si trova sulla pagina Facebook "La compagnia del Banco Volante", curata da Francesco Firpo:
(Giovanna Profumo)
In Italia invece, il cambio di governo Renzi ha cancellato in fretta sia Cécile Kyenge Kashetu, sia il suo Ministero per l’Integrazione, archiviando anche l’intenzione politica di un’agenda che affronti seriamente il tema dell’integrazione e dell’accoglienza. Un cambio di passo avvenuto anche nel Pd che, inizialmente favorevole a candidare come capolista per le europee Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa, l’ha retrocessa favorendo un'altra .
Tempi amari anche in città: il sogno di una moschea è ancora da realizzare, nonostante l’impegno di tanti. Quindi qui siamo. E la rotta suggerisce di non farsi sfuggire le occasioni buone per riflettere su esperienze che hanno dato significato all’arrivo degli stranieri in città. Esperienze che hanno fatto da “laboratorio politico” come dice il freddo gergo burocratico, ma soprattutto umano. Storie che hanno coinvolto gli amministratori della nostra città, a partire dalla giunta Sansa nel 1996 con associazioni che si erano ritrovate nel Forum Antirazzista di Genova dove, per la prima volta, una specifica “delega” all’Immigrazione vedeva coinvolta la giunta comunale. I documenti di questa intensa stagione, dopo essere stati sottratti a distruzione certa, sono stati salvati, catalogati e protetti e, grazie all’Associazione di Promozione Sociale Forum Antirazzista “ArFor”, fanno parte di un fondo, riconosciuto “bene di interesse culturale” dal Ministero per i Beni e le attività Culturali.
Si è trattato di un lavoro promosso da volontari che hanno provveduto al riordino, alla catalogazione ed archiviazione informatica del materiale (più di mille documenti) prodotto tra il 1989 e il 1994 nel corso della attività del “Coordinamento delle Associazioni degli Immigrati Extracomunitari”, e poi, dal 1995 al 2001, del “Forum Antirazzista di Genova”. il 13 giugno, presso la Società Fratellanza Artigiana Genovese (Vico Chiuso dei Cinque Santi, Lagaccio)
L’Associazione ArFor (Archivio Forum Antirazzista) ha organizzato una serata dedicata alla presentazione pubblica di questo fondo documentario: una festa per rincontrarsi e per raccontare a chi non c’era una storia diversa di accoglienza e immigrazione.
Una breve cronaca dell'evento si trova sulla pagina Facebook "La compagnia del Banco Volante", curata da Francesco Firpo:
(Giovanna Profumo)
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