Pesantissime prescrizioni nel parere emesso del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, che demolisce il progetto sullo scolmatore del Fereggiano. Nel parere si osserva, fra l'altro, che gli "interventi di mitigazione e di compensazione ambientale e monitoraggi ambientali devono essere specificamente previsti ed inseriti anche negli elaborati tecnici ed economici del progetto in esame nella presente fase di progettazione definitiva".
Si ricordano bene gli sbuffi malcelati del supertecnico in Commissione presso il Municipio Medio Levante quando si chiedeva che fine avrebbe fatto l’area di spiaggia interessata dai lavori della galleria, chi l’avrebbe ripristinata e con che risorse.
Stesso film alla presentazione delle Mozioni in Municipio, fino al Consiglio Comunale, dove si legge nella Delibera del primo ottobre 2013: "è stata stralciata dal finanziamento la parte riguardante la riqualificazione dell’area a mare perché non ritenuta prioritaria, ma mantenuta nel progetto".
Ma il cantiere per la realizzazione dello scolmatore del Fereggiano insiste su un’area centrale del litorale genovese, occupata da stabilimenti balneari (Squash, Capo Marina), da impianti sportivi in concessione privata ed in scadenti condizioni di manutenzione, dalla spiaggia libera della Marinetta e da un’area adibita a deposito barche. Perciò, grazie alla buona volontà di alcuni consiglieri, si è chiesto l’impegno di Giunta e Sindaco a “sollecitare gli uffici affinché nella predisposizione del bando di gara vengano previsti parametri valutativi premianti, proposte da parte delle imprese offerenti indirizzate alla riduzione dell'impatto ambientale del cantiere… ad intraprendere la riqualificazione a spiaggia pubblica delle aree in oggetto”.
Niente di fondamentale, soltanto Ordini del giorno, che non sono prescrittivi o vincolanti, ma qualora ci fossero le risorse, ben vengano!
Come a dire: se e quando ci saranno i quattrini a lavori finiti, riqualificheremo.
Come a dire che si possa mettere in dubbio la salvaguardia dei cittadini.
Come si può invece non pensare nel XXI secolo che ambiente e sicurezza non siano strettamente legate alla salute dei cittadini?
(Bianca Vergati)
Si ricordano bene gli sbuffi malcelati del supertecnico in Commissione presso il Municipio Medio Levante quando si chiedeva che fine avrebbe fatto l’area di spiaggia interessata dai lavori della galleria, chi l’avrebbe ripristinata e con che risorse.
Stesso film alla presentazione delle Mozioni in Municipio, fino al Consiglio Comunale, dove si legge nella Delibera del primo ottobre 2013: "è stata stralciata dal finanziamento la parte riguardante la riqualificazione dell’area a mare perché non ritenuta prioritaria, ma mantenuta nel progetto".
Ma il cantiere per la realizzazione dello scolmatore del Fereggiano insiste su un’area centrale del litorale genovese, occupata da stabilimenti balneari (Squash, Capo Marina), da impianti sportivi in concessione privata ed in scadenti condizioni di manutenzione, dalla spiaggia libera della Marinetta e da un’area adibita a deposito barche. Perciò, grazie alla buona volontà di alcuni consiglieri, si è chiesto l’impegno di Giunta e Sindaco a “sollecitare gli uffici affinché nella predisposizione del bando di gara vengano previsti parametri valutativi premianti, proposte da parte delle imprese offerenti indirizzate alla riduzione dell'impatto ambientale del cantiere… ad intraprendere la riqualificazione a spiaggia pubblica delle aree in oggetto”.
Niente di fondamentale, soltanto Ordini del giorno, che non sono prescrittivi o vincolanti, ma qualora ci fossero le risorse, ben vengano!
Come a dire: se e quando ci saranno i quattrini a lavori finiti, riqualificheremo.
Come a dire che si possa mettere in dubbio la salvaguardia dei cittadini.
Come si può invece non pensare nel XXI secolo che ambiente e sicurezza non siano strettamente legate alla salute dei cittadini?
(Bianca Vergati)
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