Mercoledì 11 dicembre presso il Municipio Medio Levante si è avuto un pacifico esempio di come si può ragionare tra cittadini e rappresentanti delle Istituzioni senza perdere la bussola, lontano dai disastri in parlamento, piazze e web. L’occasione è stata un incontro organizzato dal Movimento 5 Stelle con giovani volontari esperti e garbati, per discutere sul destino della Foce e dei suoi spazi degradati, luoghi su cui si è ormai ipotizzato di tutto, dallo stadio alla Fiumara 2.
Una prova di percorso di partecipazione, un concorso di idee, “un interpelliamo i residenti” auspicato e mai avvenuto, al di là dei comitati.
Si apprende dai giornali ( Repubblica, e Mercantile 29/11) di un megaprogetto sul palazzo dell’ex Nira-Ansaldo, edificio dismesso da tempo, per il quale si erano prospettati dapprima nuovi uffici. Per quali società? visto il lavoro che non c’è; e poi un grande albergo per le manifestazioni in Fiera, quali? se pure il Salone Nautico s’è ristretto.
Aste deserte per l’ex Nira, ma gli uffici di Sviluppo Genova - altro mistero di partecipata - da agosto stanno studiando in segreto la proposta di un’immobiliare di Torino, presentata a tre giorni dalla scadenza del 2 dicembre, in Commissione comunale. Si prevedono megastore alimentare e altri servizi commerciali per circa 7mila metri mq, più magazzini , perché si comprendono alcune costruzioni precarie intorno al palazzo, un albergo, palestre per quattromila mq, residenze, non manca proprio nulla: 23mila mq di superficie, a cui aggiungere un migliaio di posti auto. Finalmente, ironizza il consigliere comunale 5 Stelle in Municipio, potrà sbarcare in città la grande firma alimentare che mai v’è riuscita ed uno pensa a tutte le aiuole cittadine che da anni cura l’azienda in questione, una fortuna in giardinieri per aprire supermercati a Genova.
Premesso che qualcosa se ne dovrà pur fare di quel palazzo, a tirarlo giù nemmeno se ne parla, del resto è un immobile pubblico in un posto bellissimo, vista mare e quant’altro, come ci si arriverà? Un bel problema che l’Amministrazione dovrebbe assolutamente risolvere prima di ogni “ sì” a qualunque ipotesi, la stretta stradina sotto la sopraelevata non reggerebbe il traffico, visto il maxiparcheggio proposto: il quartiere della Foce ne ha già abbastanza di servitù di viabilità.
Nel limbo l’ipotesi stadio, il patron ha ora grosse grane con il fisco. Anche in questo progetto si prevedevano però centri commerciali, mentre è recentissima la presentazione di un Polo permanente della Nautica in Fiera da parte degli operatori del settore. Oddio che affollamento e quanto interesse tutti insieme!
E se invece si puntasse ad una rigenerazione urbana, in una visione d’insieme globale, riqualificando tutto il litorale da Boccadasse al Porto Antico, spiagge comprese, recuperando gli edifici dismessi per puntare ad una vocazione turistica? Follia cedere patrimonio pubblico in una posizione di pregio per uno stadio, attrattiva soltanto per una parte di genovesi, i tifosi di una squadra. Al di là dell’impatto urbanistico, dei max trenta posti di lavoro, come dice la brochure della Sampdoria, non se ne vedono i vantaggi per città e quartiere. Restituire invece agli abitanti il desolato piazzale Kennedy per farne un “belvedere-giardino” sopraelevato all’altezza della scogliera, vista mare con dei gradoni a rovescio come gli antichi teatri, per ricoverarvi sotto le auto dei residenti e di chi vuole passeggiare fino a Boccadasse o arrivare, tornare dall’Acquario, lungo un nuovo collegamento pedociclabile. In Fiera una cittadella del tempo libero, aperto tutto l’anno, polo per gli sport del mare e del benessere, parco acquatico, albergo: un’offerta turistica permanente per chi viene a Genova a visitare l’Acquario, fare una scappata in Riviera, si ferma un po’ e scopre che Genova è bella e non vuole morire.
L'equilibrio economico? Un po' di permute tra enti e riordino, una volta per tutte, negli intrecci di autorità portuale, comune, fiera e altro ancora.
(Bianca Vergati)
Una prova di percorso di partecipazione, un concorso di idee, “un interpelliamo i residenti” auspicato e mai avvenuto, al di là dei comitati.
Si apprende dai giornali ( Repubblica, e Mercantile 29/11) di un megaprogetto sul palazzo dell’ex Nira-Ansaldo, edificio dismesso da tempo, per il quale si erano prospettati dapprima nuovi uffici. Per quali società? visto il lavoro che non c’è; e poi un grande albergo per le manifestazioni in Fiera, quali? se pure il Salone Nautico s’è ristretto.
Aste deserte per l’ex Nira, ma gli uffici di Sviluppo Genova - altro mistero di partecipata - da agosto stanno studiando in segreto la proposta di un’immobiliare di Torino, presentata a tre giorni dalla scadenza del 2 dicembre, in Commissione comunale. Si prevedono megastore alimentare e altri servizi commerciali per circa 7mila metri mq, più magazzini , perché si comprendono alcune costruzioni precarie intorno al palazzo, un albergo, palestre per quattromila mq, residenze, non manca proprio nulla: 23mila mq di superficie, a cui aggiungere un migliaio di posti auto. Finalmente, ironizza il consigliere comunale 5 Stelle in Municipio, potrà sbarcare in città la grande firma alimentare che mai v’è riuscita ed uno pensa a tutte le aiuole cittadine che da anni cura l’azienda in questione, una fortuna in giardinieri per aprire supermercati a Genova.
Premesso che qualcosa se ne dovrà pur fare di quel palazzo, a tirarlo giù nemmeno se ne parla, del resto è un immobile pubblico in un posto bellissimo, vista mare e quant’altro, come ci si arriverà? Un bel problema che l’Amministrazione dovrebbe assolutamente risolvere prima di ogni “ sì” a qualunque ipotesi, la stretta stradina sotto la sopraelevata non reggerebbe il traffico, visto il maxiparcheggio proposto: il quartiere della Foce ne ha già abbastanza di servitù di viabilità.
Nel limbo l’ipotesi stadio, il patron ha ora grosse grane con il fisco. Anche in questo progetto si prevedevano però centri commerciali, mentre è recentissima la presentazione di un Polo permanente della Nautica in Fiera da parte degli operatori del settore. Oddio che affollamento e quanto interesse tutti insieme!
E se invece si puntasse ad una rigenerazione urbana, in una visione d’insieme globale, riqualificando tutto il litorale da Boccadasse al Porto Antico, spiagge comprese, recuperando gli edifici dismessi per puntare ad una vocazione turistica? Follia cedere patrimonio pubblico in una posizione di pregio per uno stadio, attrattiva soltanto per una parte di genovesi, i tifosi di una squadra. Al di là dell’impatto urbanistico, dei max trenta posti di lavoro, come dice la brochure della Sampdoria, non se ne vedono i vantaggi per città e quartiere. Restituire invece agli abitanti il desolato piazzale Kennedy per farne un “belvedere-giardino” sopraelevato all’altezza della scogliera, vista mare con dei gradoni a rovescio come gli antichi teatri, per ricoverarvi sotto le auto dei residenti e di chi vuole passeggiare fino a Boccadasse o arrivare, tornare dall’Acquario, lungo un nuovo collegamento pedociclabile. In Fiera una cittadella del tempo libero, aperto tutto l’anno, polo per gli sport del mare e del benessere, parco acquatico, albergo: un’offerta turistica permanente per chi viene a Genova a visitare l’Acquario, fare una scappata in Riviera, si ferma un po’ e scopre che Genova è bella e non vuole morire.
L'equilibrio economico? Un po' di permute tra enti e riordino, una volta per tutte, negli intrecci di autorità portuale, comune, fiera e altro ancora.
(Bianca Vergati)
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