Manolis Pappos |
Il rebetiko, un genere nato verso la fine dell'800, ha il periodo d'oro tra i primi anni 20 e l'inizio della seconda guerra mondiale: suoi principali protagonisti sono i profughi greci espulsi dalla Turchia nel 1922, alla fine del conflitto greco-turco (1919-1922). Circa due milioni di persone, che si rifugiarono principalmente nei porti di Salonicco e del Pireo, portandosi dietro cultura e musica: i temi trattati non sono mai politici, si parla di alcool, droga, amore, prigione, ma il rebetiko è comunque inviso al potere. Sarà questa sua «alterità» rispetto alle varie dittature succedutesi in Grecia (da Metaxas negli anni 30 al regime dei colonnelli tra il 1967 ed il 1974), a conferire al genere grande popolarità, favorita anche dall'attenzione di musicisti «colti», quali Mikis Theodorakis e Manos Hatzidakis.
Evghenios Voulgaris |
La Grecia di oggi non è solo rebetiko è, ovviamente, crisi economica: realtà ingombrante che in 'Indebito', nonostante il titolo, fa appena capolino.
Dimitris Mitsakidis |
Oggi torna ad essere un rifugio per non scomparire unicamente nella depressione, una finestra poetica da cui guardare a se stessi e allo 'pseftiko dounià', al mondo menzognero in cui viviamo.
Capossela sembra avere perfettamente interiorizzato il mood, lo stato d'animo che pervade chi suona e chi ascolta questa musica. Ma dire 'ascolta' è improprio: chi siede nelle taverne di certo non si limita ad ascoltare, ma canta, beve, mangia, parla, piange, e se raggiune lo stato d'animo giusto chiede ai musicisti di eseguire la canzone più amata e la balla. Questo continua a succedere, ovunque, in Grecia, e come viene detto nel film davvero tutti partecipano a questo rito: dalle ragazze e ragazzi giovanissimi, alle persone con ormai molti anni addosso.
Non è quindi difficile condividere con Vinicio Capossela una delle frasi-chiave del film: «questa musica è rivoltosa perché accende in noi la consapevolezza che ogni attimo è eterno perché è l'ultimo, ed è quello che ci invidiano gli dei».
(Ivo Ruello, le foto di Paola Pierantoni ritraggono tre dei musicisti presenti nel film)
Nessun commento:
Posta un commento