Sportingenova è l'azienda del comune di Genova creata nel 2006 per gestire gli impianti sportivi della città. Ferraris, Carlini, Villa Gentile, ma anche piscine comunali e altro a disposizione dei genovesi per sgambettare e mantenersi in salute.
In circa sei anni di gestione, ha accumulato qualcosa come quindici milioni di euro di debiti vari, l'ottanta per cento (dichiara l'assessore Miceli) verso Iren, Amiu, Aster. Oggi è in stato di liquidazione, con il personale ridotto al solo liquidatore, Ing. Adriano Anselmi, e con un'unica traccia sul web in una vecchia pagina di Amiu di quando Sportingenova era controllata dalla controllata, situazione già segnalata in comune ma senza risultato. La chiusura definitiva dell'azienda comporterebbe la cessione della proprietà degli impianti nei confronti dei creditori, lasciando la città senza alcuni di essi.
Quindi, qual'è la soluzione trovata dalla giunta per poter chiudere l'azienda liquidando i fornitori e salvando gli impianti comunali? Certamente non intervenire su chi ha gestito l'azienda, questo è scontato. Soldi liquidi in cassa non ce ne sono, manco a dirlo, almeno questo parrebbe dalla relazione in commissione. Quindi si agisce sull'unica via d'uscita rimasta: cedere all'aziena beni del comune, permutandoli prima in seno a Sportingenova con gli impianti sportivi, per poi chiudere la partita con la vendita finale. Operazione che viene definita dall'assessore "a costo zero" per il Comune. A costo zero in termini di liquidità, peccato che Sportingenova avesse acquisito gli impianti per un tozzo di panne e che adesso il comune debba permutarli ad un valore tale da coprire il debito.
La delibera promossa dalla Giunta (e passata a maggioranza in Consiglio comunale poco tempo dopo, il 10 settembre) richiederebbe un approfondimento del bilancio, invece nonostante numerose richieste questo bilancio è stato tenuto segretato dall'assessorato, fino alla data odierna. Nonostante una richiesta in commissione, una in consiglio comunale, un scritta e diverse mail e telefonate, soltanto oggi tali dati sono stati spediti ai consiglieri che ne hanno fatto richiesta.
Si tratta, a dire il vero, di un comportamento usuale del comune, che è sempre molto attento ai dati che pubblica che, alla faccia della trasparenza, paiono vivere molto bene nei cassetti polverosi degli uffici, invece che essere pubblicati sui siti web del comune e delle partecipate, in taluni casi come richiede la legge.
Alcuni link:
http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2013/09/04/AQwNOxI-palazzi_sportingenova_pagare.shtml
http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2013/05/29/APyZ6DdF-sportingenova_beffa_milioni.shtml
http://www.amiu.genova.it/accessibile/contents.php?content_id=23
http://www.comune.genova.it/node/14664
http://www.genova24.it/tag/sportingenova/
(Stefano De Pietro)
In circa sei anni di gestione, ha accumulato qualcosa come quindici milioni di euro di debiti vari, l'ottanta per cento (dichiara l'assessore Miceli) verso Iren, Amiu, Aster. Oggi è in stato di liquidazione, con il personale ridotto al solo liquidatore, Ing. Adriano Anselmi, e con un'unica traccia sul web in una vecchia pagina di Amiu di quando Sportingenova era controllata dalla controllata, situazione già segnalata in comune ma senza risultato. La chiusura definitiva dell'azienda comporterebbe la cessione della proprietà degli impianti nei confronti dei creditori, lasciando la città senza alcuni di essi.
Quindi, qual'è la soluzione trovata dalla giunta per poter chiudere l'azienda liquidando i fornitori e salvando gli impianti comunali? Certamente non intervenire su chi ha gestito l'azienda, questo è scontato. Soldi liquidi in cassa non ce ne sono, manco a dirlo, almeno questo parrebbe dalla relazione in commissione. Quindi si agisce sull'unica via d'uscita rimasta: cedere all'aziena beni del comune, permutandoli prima in seno a Sportingenova con gli impianti sportivi, per poi chiudere la partita con la vendita finale. Operazione che viene definita dall'assessore "a costo zero" per il Comune. A costo zero in termini di liquidità, peccato che Sportingenova avesse acquisito gli impianti per un tozzo di panne e che adesso il comune debba permutarli ad un valore tale da coprire il debito.
La delibera promossa dalla Giunta (e passata a maggioranza in Consiglio comunale poco tempo dopo, il 10 settembre) richiederebbe un approfondimento del bilancio, invece nonostante numerose richieste questo bilancio è stato tenuto segretato dall'assessorato, fino alla data odierna. Nonostante una richiesta in commissione, una in consiglio comunale, un scritta e diverse mail e telefonate, soltanto oggi tali dati sono stati spediti ai consiglieri che ne hanno fatto richiesta.
Si tratta, a dire il vero, di un comportamento usuale del comune, che è sempre molto attento ai dati che pubblica che, alla faccia della trasparenza, paiono vivere molto bene nei cassetti polverosi degli uffici, invece che essere pubblicati sui siti web del comune e delle partecipate, in taluni casi come richiede la legge.
Alcuni link:
http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2013/09/04/AQwNOxI-palazzi_sportingenova_pagare.shtml
http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2013/05/29/APyZ6DdF-sportingenova_beffa_milioni.shtml
http://www.amiu.genova.it/accessibile/contents.php?content_id=23
http://www.comune.genova.it/node/14664
http://www.genova24.it/tag/sportingenova/
(Stefano De Pietro)
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