"...quando prendi i bambini e li metti in teatro la loro mente riscopre la fantasia di cui erano stati privati, e se dai a loro anche la possibilità di lavorare come attori, riabiliti il ragazzo, riabiliti la sua umanità e in questo modo diventa più forte la sua personalità, il suo pensiero e il suo carattere; tutto ciò rappresenta un pericolo per Israele, che non vuole questo...." ha dichiarato Mustafa Staiti durante il nostro incontro al Freedom Theatre di Jenin a nord dei territori occupati palestinesi.
Mustafa è uno dei tanti ragazzi che è nato durante la prima Intifada e che ha vissuto la sua adolescenza durante la seconda Intifada nel campo profughi di Jenin, dove ha visto amici e parenti uccisi durante l'invasione dell'esercito israeliano nel 2002 nel campo profughi e l'arresto di suo papà.
Mustafa lavora al Teatro della Libertà "...l'arte può diventare uno strumento per la libertà..." mi dice.
Il Freedom Theatre è stato fondato da Arna Mer Khamis, attivista ebrea sposata con un arabo-palestinese, che durante la prima Intifada crea un luogo artistico in cui bambini e bambine del campo profughi di Jenin possano esprimere paure, frustrazioni, rabbia e amarezze attraverso corsi di recitazione e seminari di drama therapy.
Dopo la morte di Arna nel 1995, il teatro continua a portare avanti il sistema alternativo di educazione. Nel 2002 il teatro è stato distrutto durante l'invasione nel campo profughi di Jenin da parte dell'esercito israeliano e alcuni ragazzi, giovani attori, cresciuti con Arna sono stati uccisi.
Nel 2006 il teatro è stato ricostruito dal figlio di Arna, Juliano Mer Khamis, attore e attivista, e Zakariya Al Zubeidi, leader delle Brigate di Al Fatah ed ex "bambino" di Arna, sopravvissuto alla seconda Intifada.
"Stiamo per iniziare una nuova intifada fatta di poesia, teatro, arte, diritti umani, dimostrazioni pacifiche contro il muro" aveva dichiarato Juliano, figlio di un'israeliana e di un palestinese, che si definiva al 100 per cento di entrambe le nazionalità anche se ha abbracciato la causa palestinese.
Juliano porta avanti il lavoro di Arna e il suo impegno politico, insegna ai ragazzi ad usare il proprio corpo come mezzo espressivo, per agire dentro i conflitti e la guerra. Il suo lavoro termina il 4 aprile 2011 quando viene assassinato a Jenin con cinque colpi di pistola. Aveva 52 anni.
La sua morte ha lasciato un senso di amarezza nei ragazzi del Freedom Theatre che, nonostante il dolore e la difficile perdita, hanno deciso di continuare a portare avanti il messaggio di libertà
Il 13 e 14 luglio prossimi, i giovani attori del Freedom Theatre sono stati invitati a partecipare all'estate culturale a Bologna con un loro spettacolo, ma i fondi messi a disposizione non sono sufficienti per coprire tutte le spese ed avere un margine economico per gli attori, che è giusto siano retribuiti per il loro lavoro.
Bisogna raccogliere 5000 euro entro il 30 giugno, per chi volesse contribuire può farlo sul c/c bancario: IBAN IT 50 O 03127 74610 00000 0001527 intestato ad Assopace Palestina - causale Jenin
"Il Freedom Theatre crede che il teatro e le arti abbiano un ruolo cruciale per la creazione di una società libera e sana” Juliano Mer Khamis.
(Maria Di Pietro - foto da internet)
Mustafa è uno dei tanti ragazzi che è nato durante la prima Intifada e che ha vissuto la sua adolescenza durante la seconda Intifada nel campo profughi di Jenin, dove ha visto amici e parenti uccisi durante l'invasione dell'esercito israeliano nel 2002 nel campo profughi e l'arresto di suo papà.
Mustafa lavora al Teatro della Libertà "...l'arte può diventare uno strumento per la libertà..." mi dice.
Il Freedom Theatre è stato fondato da Arna Mer Khamis, attivista ebrea sposata con un arabo-palestinese, che durante la prima Intifada crea un luogo artistico in cui bambini e bambine del campo profughi di Jenin possano esprimere paure, frustrazioni, rabbia e amarezze attraverso corsi di recitazione e seminari di drama therapy.
Dopo la morte di Arna nel 1995, il teatro continua a portare avanti il sistema alternativo di educazione. Nel 2002 il teatro è stato distrutto durante l'invasione nel campo profughi di Jenin da parte dell'esercito israeliano e alcuni ragazzi, giovani attori, cresciuti con Arna sono stati uccisi.
Nel 2006 il teatro è stato ricostruito dal figlio di Arna, Juliano Mer Khamis, attore e attivista, e Zakariya Al Zubeidi, leader delle Brigate di Al Fatah ed ex "bambino" di Arna, sopravvissuto alla seconda Intifada.
"Stiamo per iniziare una nuova intifada fatta di poesia, teatro, arte, diritti umani, dimostrazioni pacifiche contro il muro" aveva dichiarato Juliano, figlio di un'israeliana e di un palestinese, che si definiva al 100 per cento di entrambe le nazionalità anche se ha abbracciato la causa palestinese.
Juliano porta avanti il lavoro di Arna e il suo impegno politico, insegna ai ragazzi ad usare il proprio corpo come mezzo espressivo, per agire dentro i conflitti e la guerra. Il suo lavoro termina il 4 aprile 2011 quando viene assassinato a Jenin con cinque colpi di pistola. Aveva 52 anni.
La sua morte ha lasciato un senso di amarezza nei ragazzi del Freedom Theatre che, nonostante il dolore e la difficile perdita, hanno deciso di continuare a portare avanti il messaggio di libertà
Il 13 e 14 luglio prossimi, i giovani attori del Freedom Theatre sono stati invitati a partecipare all'estate culturale a Bologna con un loro spettacolo, ma i fondi messi a disposizione non sono sufficienti per coprire tutte le spese ed avere un margine economico per gli attori, che è giusto siano retribuiti per il loro lavoro.
Bisogna raccogliere 5000 euro entro il 30 giugno, per chi volesse contribuire può farlo sul c/c bancario: IBAN IT 50 O 03127 74610 00000 0001527 intestato ad Assopace Palestina - causale Jenin
"Il Freedom Theatre crede che il teatro e le arti abbiano un ruolo cruciale per la creazione di una società libera e sana” Juliano Mer Khamis.
(Maria Di Pietro - foto da internet)
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