Nella piazzetta antistante la chiesa del Carmine – durante la messa – i bambini parlottavano, stavano in braccio, sulle spalle. Applaudivano. Uno aveva fame e il padre lo ha allattato. Aveva smesso di piovere e sembrava di essere in gita quando esce un po’ di sole.
Al funerale del Don c’era uno striscione dell’associazione culturale “L Ghirù” di Sondrio e accenti da tutta Italia, insieme ai pugni alzati e mani in preghiera.
Al funerale del Don un’amica mi ha detto che no, Bagnasco per la morte di Don Balletto si era dato alla fuga, ma oggi il vescovo e quelli come lui “non lasciano niente… si prendono tutto, si prendono anche Andrea…” Al funerale del Don, Basso e Tullo si sono detti contenti dei manifesti che come “democratici” hanno fatto affiggere in città per la morte del Gallo, che forse, sui manifesti avrebbe pensato la stessa cosa dei fiori: non li avrebbe voluti.
Al funerale del Don sembrava che una fetta di città fosse stata rubata. Qualcuno ha detto: “stiamo perdendo i pezzi”.
Gli unici fiori, quelli stampati sulla borsa della spesa di una signora.
Nessun commento:
Posta un commento