Si è capito chiaramente: gli italiani non hanno nessuna voglia di tornare a votare.
Questa probabilmente non è una buona notizia per Beppe Grillo, ma è ottima per chi ha votato il M5S pensando alla base e non al tragicomico.
Gli elettori del movimento (settantacinque per cento) desiderano fortemente veder nascere un governo. Che è prevedibile debba intervenire con urgenza sul fronte lavoro, sanità, scuola, ambiente e giustizia. Temi per i quali il comico si è fortemente battuto, alimentando consenso attorno alle sue idee.
Se Beppe Grillo smetterà di incarnare il ruolo madre di Woody Allen in New York Stories, lasciando che gli eletti del movimento crescano e provino a fare quello per cui sono stati votati, forse verrà sacrificata, per il governo del paese, la vena narcisista del comico leader, ma verrà colta un’occasione storica unica, dopo anni di malgoverno.
E’ certo che senza M5S in parlamento avremmo rischiato di avere le solite e, in alcuni casi, brutte facce alla presidenza del senato e della camera. Perché nessuno si sarebbe posto il problema di presentare persone con il curriculum di Laura Boldrini e Pietro Grasso, nemmeno il Pd.
In gioco, si capisce, è il ruolo di Grillo nel suo movimento e dei suoi eletti.
Chi fa cosa e con quale delega.
Che si capisce non può e non deve limitarsi al popolo del blog che non rappresenta affatto gli otto milioni di elettori del movimento.
C’è da sperare che M5S non abbia le stesse tendenze suicide della sinistra italiana.
Oggi nessun appello da sottoscrivere, tranne quello al buon senso.
(Giovanna Profumo - foto da internet)
Questa probabilmente non è una buona notizia per Beppe Grillo, ma è ottima per chi ha votato il M5S pensando alla base e non al tragicomico.
Gli elettori del movimento (settantacinque per cento) desiderano fortemente veder nascere un governo. Che è prevedibile debba intervenire con urgenza sul fronte lavoro, sanità, scuola, ambiente e giustizia. Temi per i quali il comico si è fortemente battuto, alimentando consenso attorno alle sue idee.
Se Beppe Grillo smetterà di incarnare il ruolo madre di Woody Allen in New York Stories, lasciando che gli eletti del movimento crescano e provino a fare quello per cui sono stati votati, forse verrà sacrificata, per il governo del paese, la vena narcisista del comico leader, ma verrà colta un’occasione storica unica, dopo anni di malgoverno.
E’ certo che senza M5S in parlamento avremmo rischiato di avere le solite e, in alcuni casi, brutte facce alla presidenza del senato e della camera. Perché nessuno si sarebbe posto il problema di presentare persone con il curriculum di Laura Boldrini e Pietro Grasso, nemmeno il Pd.
In gioco, si capisce, è il ruolo di Grillo nel suo movimento e dei suoi eletti.
Chi fa cosa e con quale delega.
Che si capisce non può e non deve limitarsi al popolo del blog che non rappresenta affatto gli otto milioni di elettori del movimento.
C’è da sperare che M5S non abbia le stesse tendenze suicide della sinistra italiana.
Oggi nessun appello da sottoscrivere, tranne quello al buon senso.
(Giovanna Profumo - foto da internet)
Io penso che con un Movimento Cinque Stelle un po' meno forte in Parlamento, Piero Grasso e Laura Boldrini, che sono stati candidati da Partito Democratico e Sinistra ecologia e libertà, avrebbero avuto molte possibilità di diventare ministri, e in questo il rinnovamento sarebbe stato ancora più grande. Anche perché, con un Movimento Cinque Stelle un po' meno forte in Parlamento, ci sarebbe stato un governo come minimo interessante. Ma penso anche che il Movimento Cinque Stelle sia così forte in Parlamento perché prima, in campagna elettorale, lo aveva trascinato Grillo.
RispondiEliminaCerto, in campagna elettorale lo ha trascinato Grillo, ma adesso in parlamento ci sono loro, gli eletti, che avrebbero una grossa occasione da non perdere. Se non la giocano fanno la fine delle stelle cadenti la notte di San Lorenzo...
RispondiEliminaSui ministri, se la situazione fosse stata simile alle precedenti, non sarei così certa. Non so perché ma quando ho letto il tuo commento il primo ministro che mi è venuto in mente è stato Mastella.
Mastella è stato il ministro di una coalizione-armata Brancaleone che andava dalla sinistra antagonista a Dini, passando proprio per Mastella (che era collocato in ogni luogo potesse fruttargli un ministero). Per di più, quella coalizione aveva ottenuto una maggioranza risicatissima, che comportava l'esigenza (tristemente tattica) di tenersi buoni i cosiddetti o sedicenti moderati. In questo caso, invece, il centrosinistra si presentava con soli due partiti, proprio quelli che avevano candidato coloro che, grazie anche alla presenza del Movimento 5 Stelle, sono diventati presidenti di Camera e Senato. Riguardo Grillo, è evidente anche a me che ora i 5 Stelle avrebbero una grossa occasione. Ma mi pare altrettanto evidente che sia molto probabile la perdano proprio perché sono consapevoli di essere arrivati dove sono, e così in tanti, grazie al supporto di Grillo(che, detto in altre parole, quanto a capacità di condizionamento-ricatto nei loro confronti, è peggio di Mastella nei confronti di Prodi nel 2006).
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