A partire da questa settimana OLINEWS pubblicherà i contributi di Arianna Musso che, ispirandosi ad una notizia, ne trarrà un testo letterario.
Da la Repubblica Scuola dal 21 gennaio iscrizioni on line
Giorno 1
Arrivo a casa e c'è un foglio sulla porta. Naturalmente non capisco quello che vi è scritto. E un cartello blu, tipo quello che sia attaccano in albergo alle maniglie. Sarà pubblicità. Lo stacco e lo metto nel sacchetto della spazzatura che giace da due giorni davanti alla porta di casa.
Giorno 2
La sorpresa di questa mattina è il contatore del gas sigillato. C'è un cartello blu scritto in questa lingua ostrogota… Provo a suonare alla vicina. Mi apre, nonostante la sua buona volontà non riusciamo a comunicare. Vado in posta. La settimana scorsa gli impiegati della posta erano riusciti a capire il perché mi avessero tagliato la luce. Magari anche questa volta sono pochi euro di arretrato. Arretrati perché quando mi mandano i solleciti io non riesco a leggerli. Chissà perché non vengono a prendere la spazzatura davanti a casa?
Giorno 3
Mi hanno detto che, per l'anno prossimo, devo iscrivere il bambino alla scuola elementare. Devo farlo on-line, col computer. Ci ho provato ma non ci riesco. La maestra mi ha detto che non ne sa niente. La mia amica mi ha detto che magari finisce che ci denunciano. Ma in che paese mi ha portato mio marito? Non vengono a prendere la spazzatura davanti alla porta di casa, non fanno andare i bambini a scuola, parlano solo la loro lingua e guai a provare a parlarne un'altra, che ne so: francese, inglese. Qualunque cosa facciano o dicano sembra sempre che cantino, questi italiani.
P.S. Sembra che debbano cambiare il contatore del gas perché è vecchio, sembra perché è difficile parlare di bollette solo a gesti.
(Arianna Musso - immagine di Guido Rosato)
Da la Repubblica Scuola dal 21 gennaio iscrizioni on line
Giorno 1
Arrivo a casa e c'è un foglio sulla porta. Naturalmente non capisco quello che vi è scritto. E un cartello blu, tipo quello che sia attaccano in albergo alle maniglie. Sarà pubblicità. Lo stacco e lo metto nel sacchetto della spazzatura che giace da due giorni davanti alla porta di casa.
Giorno 2
La sorpresa di questa mattina è il contatore del gas sigillato. C'è un cartello blu scritto in questa lingua ostrogota… Provo a suonare alla vicina. Mi apre, nonostante la sua buona volontà non riusciamo a comunicare. Vado in posta. La settimana scorsa gli impiegati della posta erano riusciti a capire il perché mi avessero tagliato la luce. Magari anche questa volta sono pochi euro di arretrato. Arretrati perché quando mi mandano i solleciti io non riesco a leggerli. Chissà perché non vengono a prendere la spazzatura davanti a casa?
Giorno 3
Mi hanno detto che, per l'anno prossimo, devo iscrivere il bambino alla scuola elementare. Devo farlo on-line, col computer. Ci ho provato ma non ci riesco. La maestra mi ha detto che non ne sa niente. La mia amica mi ha detto che magari finisce che ci denunciano. Ma in che paese mi ha portato mio marito? Non vengono a prendere la spazzatura davanti alla porta di casa, non fanno andare i bambini a scuola, parlano solo la loro lingua e guai a provare a parlarne un'altra, che ne so: francese, inglese. Qualunque cosa facciano o dicano sembra sempre che cantino, questi italiani.
P.S. Sembra che debbano cambiare il contatore del gas perché è vecchio, sembra perché è difficile parlare di bollette solo a gesti.
(Arianna Musso - immagine di Guido Rosato)
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