Tra il malessere e il disastro la scuola va avanti e tanti sono gli insegnanti, la stragrande maggioranza, che operano con serietà, rigore ed entusiasmo.
Così accade nella scuola elementare Govi, dove si è aderito ad una felice iniziativa di Legambiente “Per cambiare aria in città pianta un albero!”: piantare un albero è un gesto d’amore e di fiducia nel futuro, un’azione generosa che porterà benefici a tutti, recita lo slogan.
Bisogna sapere che la scuola in questione, pur essendo in uno stabile moderno e decoroso, è situata in una delle vie a più alto traffico ed inquinamento della città ed ha un cortile per giocare proprio sulla strada. Fu costruita negli anni settanta nel terreno di un ex convento, abitato da poche suore e poi abbandonato per anni. In seguito gli edifici religiosi sono stati recuperati e nell’ultimo decennio persino la cappella è divenuta residenza, ma siccome alcune abitazioni non avevano “sfogo” esterno (e quindi meno appetibili immobiliarmente) si è rilasciata una concessione sessantennale per fare terrazzi-giardino sul tetto della scuola, espropriando di fatto la copertura che un tempo la si definiva addirittura non calpestabile.
Ora vi svettano palme, aiuole, grandiose fioriere.
Si è costruita anche una piscina che ha interessato il muro del modestissimo spazio di cespugli e rovi sul retro, tutto al sole, l’unico rimasto alla scuola, dieci metri per cinque circa, mentre intorno l’edificio scolastico è circondato da prati alla moda. Su richiesta delle maestre lo spazio incolto è stato rimesso in ordine, bontà loro, dai “piscinanti”, in cambio della servitù di confine.
È qui che verranno messe a dimora un ulivo, alcune piante aromatiche caratteristiche della Liguria e i bambini armati di zappa e guanti potranno lavorare al loro minuscolo “orto”, supportati dalle loro meravigliose insegnanti e da qualche esperto volontario dell’Associazione o dell’istituto agrario Marsano di Sant’Ilario, che suggerirà loro che cosa coltivare.
Ecco, la scuola è anche questo: rispetto e amore per il verde, lavoro di gruppo per imparare a stare insieme, cercando di rendere più accoglienti anche i modesti spazi che abitiamo perché non resti un’utopia il tentativo di migliorare la qualità della vita anche in città. Bisogna imparare a sognare da piccoli.
(Bianca Vergati - immagini dell'autrice)
Bisogna sapere che la scuola in questione, pur essendo in uno stabile moderno e decoroso, è situata in una delle vie a più alto traffico ed inquinamento della città ed ha un cortile per giocare proprio sulla strada. Fu costruita negli anni settanta nel terreno di un ex convento, abitato da poche suore e poi abbandonato per anni. In seguito gli edifici religiosi sono stati recuperati e nell’ultimo decennio persino la cappella è divenuta residenza, ma siccome alcune abitazioni non avevano “sfogo” esterno (e quindi meno appetibili immobiliarmente) si è rilasciata una concessione sessantennale per fare terrazzi-giardino sul tetto della scuola, espropriando di fatto la copertura che un tempo la si definiva addirittura non calpestabile.
Ora vi svettano palme, aiuole, grandiose fioriere.
Si è costruita anche una piscina che ha interessato il muro del modestissimo spazio di cespugli e rovi sul retro, tutto al sole, l’unico rimasto alla scuola, dieci metri per cinque circa, mentre intorno l’edificio scolastico è circondato da prati alla moda. Su richiesta delle maestre lo spazio incolto è stato rimesso in ordine, bontà loro, dai “piscinanti”, in cambio della servitù di confine.
È qui che verranno messe a dimora un ulivo, alcune piante aromatiche caratteristiche della Liguria e i bambini armati di zappa e guanti potranno lavorare al loro minuscolo “orto”, supportati dalle loro meravigliose insegnanti e da qualche esperto volontario dell’Associazione o dell’istituto agrario Marsano di Sant’Ilario, che suggerirà loro che cosa coltivare.
Ecco, la scuola è anche questo: rispetto e amore per il verde, lavoro di gruppo per imparare a stare insieme, cercando di rendere più accoglienti anche i modesti spazi che abitiamo perché non resti un’utopia il tentativo di migliorare la qualità della vita anche in città. Bisogna imparare a sognare da piccoli.
(Bianca Vergati - immagini dell'autrice)
Nessun commento:
Posta un commento