Che cosa ci si potrebbe aspettare da una città smart? Secondo il programma del Comune, interventi da milioni di euro per effettuare investimenti utili al risparmio energetico, alla produzione di energie rinnovabili, alla digitalizzazione e alla connettività diffusa.
Dopo i sogni da milioni di euro che riempiono bocche e carte patinate, veniamo alla cruda realtà, solo un piccolo esempio, invero. In via Garibaldi 14, il cosiddetto Palazzo delle torrette ospita gli uffici dei gruppi consiliari. Quelli del Movimento 5 Stelle, della Lista Musso e una stanza della Lega Nord occupano il primo piano, sette stanze abbastanza grandi, più i servizi, regolarmente riscaldati a dismisura da caloriferi prebellici, con le valvole bloccate.
Il Movimento occupa lo spazio che fino a prima delle ultime elezioni era della Lista Musso, le due segretarie ora spostate in altre stanze adiacenti ci avevano già messo in guardia i primi di settembre dal fatto che saremmo stati d'inverno con le finestre aperte. Le valvole dei termosifoni sono bloccate, appositamente, e quindi la richiesta di installare delle valvole termostatiche ci è sembrata una cosa logica e doverosa. Ma, perché quando si tratta di fare un passo in avanti in Comune il "ma" è di rigore, scopriamo che di fare modifiche all'impianto non se ne parla, perché è in corso "La Gara". La parola "gara" appare come il sancta sanctorum dell'immobilismo, la ragione di tutti i mali, e riesce a compenetrare i peggiori concetti: impossibilità, insieme a scarsa trasparenza, talvolta ai limiti del segreto di stato (vedi la gara per l'affidamento delle riprese televisive del Consiglio comunale, la cui bozza è stato impossibile vedere prima della pubblicazione). La "gara" uccide le buone intenzioni: "eh, c'è la gara ...". Insomma, il Comune da una parte spinge i cittadini al buon comportamento di installare a casa propria le valvole termostatiche, ossia quelle valvole che sentono la temperatura ambiente regolando in modo automatico il flusso di acqua calda, interrompendolo se necessario. Ma in casa propria, nella città smart, si comporta in modo ben poco "clever": resteremo anche questo inverno con le finestre aperte a dicembre. Un simile scempio non può restare invendicato: proveremo con un 54, ovvero un'interrogazione, per vedere cosa risponderanno gli alti gradi dell'amministrazione di fronte alle telecamere che portano la voce del Comune nelle case dei genovesi, ai quali è appena stata aumentata l'Imu per far fronte agli "ingenti non risparmi" dell'Amministrazione.
(Stefano De Pietro)
Dopo i sogni da milioni di euro che riempiono bocche e carte patinate, veniamo alla cruda realtà, solo un piccolo esempio, invero. In via Garibaldi 14, il cosiddetto Palazzo delle torrette ospita gli uffici dei gruppi consiliari. Quelli del Movimento 5 Stelle, della Lista Musso e una stanza della Lega Nord occupano il primo piano, sette stanze abbastanza grandi, più i servizi, regolarmente riscaldati a dismisura da caloriferi prebellici, con le valvole bloccate.
Il Movimento occupa lo spazio che fino a prima delle ultime elezioni era della Lista Musso, le due segretarie ora spostate in altre stanze adiacenti ci avevano già messo in guardia i primi di settembre dal fatto che saremmo stati d'inverno con le finestre aperte. Le valvole dei termosifoni sono bloccate, appositamente, e quindi la richiesta di installare delle valvole termostatiche ci è sembrata una cosa logica e doverosa. Ma, perché quando si tratta di fare un passo in avanti in Comune il "ma" è di rigore, scopriamo che di fare modifiche all'impianto non se ne parla, perché è in corso "La Gara". La parola "gara" appare come il sancta sanctorum dell'immobilismo, la ragione di tutti i mali, e riesce a compenetrare i peggiori concetti: impossibilità, insieme a scarsa trasparenza, talvolta ai limiti del segreto di stato (vedi la gara per l'affidamento delle riprese televisive del Consiglio comunale, la cui bozza è stato impossibile vedere prima della pubblicazione). La "gara" uccide le buone intenzioni: "eh, c'è la gara ...". Insomma, il Comune da una parte spinge i cittadini al buon comportamento di installare a casa propria le valvole termostatiche, ossia quelle valvole che sentono la temperatura ambiente regolando in modo automatico il flusso di acqua calda, interrompendolo se necessario. Ma in casa propria, nella città smart, si comporta in modo ben poco "clever": resteremo anche questo inverno con le finestre aperte a dicembre. Un simile scempio non può restare invendicato: proveremo con un 54, ovvero un'interrogazione, per vedere cosa risponderanno gli alti gradi dell'amministrazione di fronte alle telecamere che portano la voce del Comune nelle case dei genovesi, ai quali è appena stata aumentata l'Imu per far fronte agli "ingenti non risparmi" dell'Amministrazione.
(Stefano De Pietro)
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