Gran folla venerdì 5 ottobre in salita Pollaioli, al Caffè degli Specchi c’era il primo raduno genovese dei pro-Renzi. Accoglienza amicale, tavole imbandite per l’aperitivo ed esordio di un quasi giovane del Pd, che con la sua lettera a Repubblica ha fatto increspare le acque placide del partito a Genova, in massa fan di Bersani.
La gente si guarda intorno, pare fare la conta e già si annunciano in favore del sindaco di Firenze il Comitato Sanità ed il Comitato del Levante.
Le buone intenzioni ci sono tutte, ma si ha l’impressione che i volti noti siano qui più per insofferenza locale che altro, tra i fedeli di SuperPippo, assessore regionale e gli ex margheritini mentre qualcuno sussurra che arriverà forse Massimiliano Costa. Un brivido corre tra i “giovani” del Pd nostrano, mentre interviene con un discorso appassionato Federico Berruti, sindaco di Savona, promotore di spicco in Liguria per la corsa del rottamatore.
Capelli grigi tanti, Under trenta nessuno, non mancano però i coetanei di Renzi, impiegati, professionisti, persone comuni al di fuori della mischia, che parlano di attese deluse, di occasioni perdute. Hanno la faccia di chi il loro turno nella vita pare non giunga mai. E così si saltano generazioni di classi dirigenti, che dalla società e dall’agone politico sono tagliati fuori. Un’esistenza ai margini, si sentono afoni. Nutrono speranze e non ci stanno ad essere lì nel limbo, ecco perché si rivolgono a chi, non importa se davvero nuovo o no, parla di rimetterli in gioco. In fondo è l’unica chance che resta a questi bravi ragazzi invecchiati.
(Bianca Vergati - foto da flickr / unita36)
Le buone intenzioni ci sono tutte, ma si ha l’impressione che i volti noti siano qui più per insofferenza locale che altro, tra i fedeli di SuperPippo, assessore regionale e gli ex margheritini mentre qualcuno sussurra che arriverà forse Massimiliano Costa. Un brivido corre tra i “giovani” del Pd nostrano, mentre interviene con un discorso appassionato Federico Berruti, sindaco di Savona, promotore di spicco in Liguria per la corsa del rottamatore.
Capelli grigi tanti, Under trenta nessuno, non mancano però i coetanei di Renzi, impiegati, professionisti, persone comuni al di fuori della mischia, che parlano di attese deluse, di occasioni perdute. Hanno la faccia di chi il loro turno nella vita pare non giunga mai. E così si saltano generazioni di classi dirigenti, che dalla società e dall’agone politico sono tagliati fuori. Un’esistenza ai margini, si sentono afoni. Nutrono speranze e non ci stanno ad essere lì nel limbo, ecco perché si rivolgono a chi, non importa se davvero nuovo o no, parla di rimetterli in gioco. In fondo è l’unica chance che resta a questi bravi ragazzi invecchiati.
(Bianca Vergati - foto da flickr / unita36)
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