Sono ad una riunione di Archimovi, Associazione per un archivio dei movimenti.
Si discutono alcune modifiche allo statuto e Francesca inizia la lettura degli articoli da modificare; soce e soci la ascoltano.
Come immaginate la doverosa attenzione ad utilizzare la doppia forma del maschile e del femminile appesantisce non poco il discorso, e Francesca, con naturalezza, dice: “sentite, è una noia mettere ogni volta sia il femminile che il maschile, leggiamo tutto al femminile, d’accordo?”. E così, con naturalezza, avviene.
Era la prima volta che mi accadeva! Posso dirvi di aver provato un’improvvisa botta di gioia e allegria?
Quando vi capita provateci.
(Paola Pierantoni)
martedì 12 giugno 2012
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