Sono le 17,40 di lunedì 21 maggio, i risultati del ballottaggio per l’elezione a sindaco di Genova sono ormai acquisiti: ha vinto Marco Doria con circa il 60% dei voti. A Palazzo Tursi, nel salone di rappresentanza, per le varie emittenti televisive sono collocati diversi separè, in ognuno una/un giornalista, un cameramen, ed un tecnico attendono di poter effettuare l’intervista al sindaco e a Musso.
Al termine di un’intervista, Marco Doria viene condotto nello spazio dedicato alla RAI, il tecnico gli sistema l’auricolare, pare che tutto sia a posto, si parte: si avvicina un giornalista, anzi due, di RAI1 e RAI2, e comincia un duello su chi dei due dovrà intervistare il neosindaco. “Io sono in diretta!” “Ma questo è il mio spazio!” Uno smartphone cade, viene recuperato. Marco Doria assiste muto alla sfida, con l’aplomb che lo contraddistingue. Ad un certo punto arriva una giornalista di LA7: “Se non lo intervistate, me lo date, che sono in diretta!”, “me lo date” come se parlasse di un pezzo di formaggio, o di un cosciotto di agnello; gli uomini Rai non le danno ascolto, intenti alla contesa, che durerà alcuni minuti.
Al termine di un’intervista, Marco Doria viene condotto nello spazio dedicato alla RAI, il tecnico gli sistema l’auricolare, pare che tutto sia a posto, si parte: si avvicina un giornalista, anzi due, di RAI1 e RAI2, e comincia un duello su chi dei due dovrà intervistare il neosindaco. “Io sono in diretta!” “Ma questo è il mio spazio!” Uno smartphone cade, viene recuperato. Marco Doria assiste muto alla sfida, con l’aplomb che lo contraddistingue. Ad un certo punto arriva una giornalista di LA7: “Se non lo intervistate, me lo date, che sono in diretta!”, “me lo date” come se parlasse di un pezzo di formaggio, o di un cosciotto di agnello; gli uomini Rai non le danno ascolto, intenti alla contesa, che durerà alcuni minuti.
Al termine, inizia l’intervista.
(Ivo Ruello - foto dell'autore)
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