È di qualche giorno fa la notizia che l’Europa si è attivata per gettare basi efficaci ed efficienti di controllo sui fondi comunitari. Il Secolo XIX titola “Frodi e trucchi, così l’Ue regala milioni” (11 maggio 2012). L’opportunità per parlare dell’argomento è un seminario, organizzato in collaborazione con l’Olaf (ufficio antifrode dell’Unione Europea) nell’ambito del programma “Hercule II” (), che si propone di proteggere gli interessi finanziari dell’Unione. “La Liguria è oggetto di interesse della criminalità organizzata che opera in particolare dove ci sono flussi di investimenti pubblici. Vigilare è fondamentale quanto il continuo scambio di informazione e conoscenza tra i vari soggetti addetti al controllo” dichiara l’assessore regionale al bilancio Rossetti (ibid.). Ma in cosa consistono esattamente le frodi compiute sui fondi europei? Spesso coloro che hanno proposto il progetto incassano i soldi senza portare a termine l’obiettivo per cui i fondi erano stati erogati, oppure si viola la procedura o si dirotta il finanziamento ad un’altra società rispetto a quella indicata sul bando. La conseguenza è “una mostruosa dispersione di denaro”, che ancora “non viene filtrata attraverso un’adeguata rete di monitoraggio”. La Regione è l’ente che raccoglie e dà il via libera alle richieste di finanziamento: per questo nella struttura, esiste un’autorità di “Audit”, che ha il compito di vigilare sulle procedure e assicurare una sana gestione finanziaria ( ). In questo quadro, di lotta allo spreco in difesa della legalità, riesce difficile comprendere alcune scelte della Regione Liguria. Il POR FESR 2007-13 (Programma operativo del fondo europeo di sviluppo regionale) ha messo a disposizione della Liguria 530 milioni di euro per perseguire gli “obiettivi strategici comunitari di Lisbona (crescita e occupazione) e di Göteborg (sostenibilità dello sviluppo)” in diversi settori (o assi), ossia: “innovazione, energia, sviluppo urbano, valorizzazione delle risorse naturali e culturali”. In pratica, il POR FESR finanzia aiuti diretti alle imprese, infrastrutture collegate alla ricerca e all’innovazione, strumenti finanziari per sostenere lo sviluppo locale. All’interno della Commissione di sorveglianza, che ha, tra i suoi compiti, quello di approvare i criteri di selezione delle opere finanziate, compare il nome di Valerio Balzini, segretario generale di Confcooperative Liguria, che è attualmente sotto processo con l’accusa di concorso in turbativa d’asta nell’ambito di uno dei filoni di un’inchiesta su – appunto – i fondi europei. Si tratterebbe, secondo l’accusa, di appalti creati ad arte dai vertici del Cda dell’Istituto Brignole. L’indagine sul Brignole è un filone di una maxi inchiesta sulla presunta “spartizione di fondi europei che sarebbero stati pilotati grazie a stretti rapporti tra alcuni politici, consulenti e dirigenti di società cooperative” (Il Secolo XIX, 15 maggio 2012). Sul sito della Regione non sono indicati i criteri con cui sono stati scelti i componenti della commissione di sorveglianza: forse questa precisazione, in un’ottica di trasparenza, legalità e tutela degli interessi finanziari della Comunità Europea, dovrebbe essere presente.
(Eleana Marullo)
martedì 15 maggio 2012
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Dovremo tornare a Report per farcelo dire!
RispondiEliminabrava Eleana!
RispondiEliminae ti segnalo un'altra pista: lo stesso personaggio (valerio balzini) mi risulta essere stato nominato meno di un anno fa (percio' a imndagini gia' note) come uno dei tre componenti della commissione accreditamento delle strutture sanitarie e sociosanitarie della regione.
appunto un altro "snodo" di controllo..., casualmente.
la procedura di selezione pubblica e' stata avviata con un avviso pubblicato da ARS liguria nell'aprile 2011.
AVVISO PUBBLICO PER LA PREDISPOSIZIONE DI UN ELENCO DI ESPERTI AVENTI
TITOLO ALLO SVOLGIMENTO DELL’INCARICO DI COMPONENTE DELLA
COMMISSIONE TECNICA PER LA VERIFICA DEI REQUISITI DI ACCREDITAMENTO
DI CUI ALL’ARTICOLO 13, DELLA L. R. 30 LUGLIO 1999, N. 20 E SS. MM. E II.
NELLA COMPOSIZIONE DEFINITA DALLA GIUNTA REGIONALE AI SENSI
DELL’ART. 4, COMMA 3, DELLA L.R. 29/12//2010 N. 23.
Non ho mai saputo con quale criteri comparativi la sua candidatura fosse meglio delle altre presentate (quali? quante? da chi?), inclusa la mia.
A disposizione se ti serve qualcosa, ciao.
Michela