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Nessuno controlla all’entrata della galleria che i visitatori abbiano fatto il biglietto, e quindi, di conseguenza, se abbiano con sé oggetti inopportuni.
Una volta entrati si gira per sale in cui i capolavori della pittura veneta sono esposti ad ogni contatto: i distanziatori spesso sono assenti, o sono costituiti da una simbolica catenella. Nella maggioranza delle sale è assente qualunque sorveglianza.
Quasi ovunque assenti anche le “schede di sala”, indispensabili in un assetto museale antico, in cui mancano alle pareti quadri che illustrino le opere esposte. A volte manca perfino la targa che indica titolo e autore dei quadri.
Fuori uso l’ascensore che porta alle toilettes. Qualche libro sul bancone della biglietteria costituisce tutto il “book shop” del museo.
Tanto i visitatori, in questa Venezia sommersa dal turismo ci vengono lo stesso, pagano quello che devono in ristoranti e alberghi, e tanto basta.
(Paola Pierantoni - foto dell'autrice)
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