Firenze, martedì 13 dicembre: Gianluca Casseri, estremista di destra, militante di Casa Pound, uccide due senegalesi, ne ferisce altri tre in modo grave, poi si uccide.
Su Il Messaggero del 15 dicembre, Michele Concina (*) si augura che qualcuno perda il sonno: “qualcuno che l’anno scorso ha autorizzato un estremista di destra schedato e denunciato due volte, in cura farmacologica per depressione e diabete, con la testa perduta tra mistica dell’uomo bianco e presenze extraterrestri, a tenere in casa «per uso sportivo» una 357 Magnum, una pistola capace di sfondare i muri”. Giustissimo, ineccepibile.
Il porto d’armi «per uso sportivo», tecnicamente denominato “Licenza di porto di arma lunga per il tiro a volo” (**) ha una durata di sei anni. Il rinnovo richiede, oltre alla presentazione di foto, versamenti e bolli vari, “la certificazione comprovante l'idoneità psico-fisica, rilasciata dall'Asl di residenza ovvero dagli Uffici medico-legali e dalle strutture sanitarie militari e della Polizia di Stato”: l’idoneità fisica si ottiene con una visita alla Asl (vista, udito, stato generale), mentre l’idoneità psicologica è certificata da un certificato del proprio medico curante.
Un mio conoscente, chiamiamolo Giovanni, è in possesso di un paio di pistole, per le quali è dotato di regolare porto d’armi «per uso sportivo»: l’anno scorso, presentatosi in Questura per il regolare rinnovo, Giovanni si è sentito chiedere “A suo figlio è stata recentemente ritirata la patente per guida in stato d’ebbrezza, vero?”. Innegabile, il figlio di Giovanni, qualche mese prima, era stato “beccato”, durante un normale controllo del sabato sera, col tasso alcolico oltre il limite consentito, nulla di eccezionale, ma tanto basta.
Per poter rinnovare il porto d’armi, a Giovanni è stata richiesta l’installazione, nella propria residenza, di un armadio blindato, dotato di combinazione: costo totale 400€. Una visita delle Forze dell’Ordine ha poi verificato che l’armadio blindato fosse stato effettivamente installato, e che, al di fuori di Giovanni stesso, nessuno ne conoscesse la combinazione: evidentemente il figlio, in preda ai fumi dell’alcool, avrebbe potuto impossessarsi delle armi e farne chissà che…
Intendiamoci, sia per la guida in stato di ebbrezza, sia per il possesso di armi, le precauzioni non sono mai eccessive, ma il paragone tra i due eventi sembra francamente incredibile, quasi grottesco: una leggera discrasia, leggera, per carità, sembrerebbe esserci… come uccidere una zanzara e lasciar libero un pitbull con la rabbia.
(Ivo Ruello - Disegno di Guido Rosato)
(*) http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=173274&sez=HOME_INITALIA&ssez=CRONACANERA
(**) http://www.poliziadistato.it/articolo/view/316/
martedì 20 dicembre 2011
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