Ci muoviamo con il fiato sospeso.
Conserviamo un filo di voce.
Le parole spesso si perdono nell'aria.
Ma mantengono anima e coraggio
per affrontare l'orco più feroce.
Non è ancora discesa la neve,
ebbra di candore e di calda pace.
Le foglie marciscono sui sentieri.
Fecondano la terra alle rinascite.
E segnano i nostri passi nel buio,
con il suono allegro del loro disfarsi.
Chi può si aggrappa all'albero di Natale.
Chi non può al rosso e all'oro dei ricordi.
Un bambino tornerà, è sempre la prima volta,
a proporci l'uguaglianza della nudità.
Tre re giungeranno a cavallo di una cometa,
portando la magia dei doni, vestiti di umiltà.
Poi le ore piccole faranno spazio alla luce.
Il fresco profumo delle fresie sfiderà i sensi.
E più in là, con il sole alto, il papavero
illuminerà di rosso prati e colline.
Per il piacere degli occhi. Per svegliarci al mondo.
(Angelo Guarnieri)
martedì 20 dicembre 2011
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