La lotta è ormai in corso, e perduta, da tempo.
Le strategie di autodifesa si rivelano sempre più inadeguate rispetto all’escalation degli attacchi.
Anche se escludiamo in anticipo l’audio del computer, anche se abbiamo imparato a distogliere lo sguardo e a contare fino a 10 aspettando che svanisca l’informazione pubblicitaria, lampeggiamenti e immagini in movimento aggrediscono la nostra visuale periferica, mentre cresce esponenzialmente lo sforzo di concentrazione che viene richiesto per procedere nella lettura.
Da un po’ di tempo non è solo il frenetico movimento della colonna di destra che ci minaccia, ma avviene che nel bel mezzo della lettura il testo sfugga, precipiti in basso, mentre si aprono nel mezzo, o calano dall’alto, finestre con contenuti che si depositano, subliminalmente, nel nostro inconscio, anche se rifiutiamo di ricordarli coscientemente.
Oggi la mia soglia di sopportazione è stata superata: avevo iniziato a leggere l’articolo sulla morte di Lucio Magri, e mi sono ritrovata di fronte alla schermata, che per documentazione, riporto qui a lato.
Esiste un modo efficace per ribellarsi?
(Paola Pierantoni)
martedì 29 novembre 2011
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