martedì 22 novembre 2011

OLI 321: CITTA’ - Car sharing: il più caro? A Genova

Il servizio di car sharing, come si legge su Wikipedia “Viene utilizzato all'interno di politiche di mobilità sostenibile, per favorire il passaggio dal possesso del mezzo all'uso dello stesso, in modo da consentire di rinunciare all'automobile privata ma non alla flessibilità delle proprie esigenze di mobilità. L'auto, in questo modo, passa dall'ambito dei beni di consumo a quello dei servizi … Tipicamente si tratta di un servizio commerciale erogato da apposite aziende, spesso con l'appoggio di associazioni ambientaliste ed enti locali.”
A Genova il car sharing è attivo dal 2004 (*), e ad oggi gli abbonati sono 2258. Ma come funziona, e quanto costa?
La rete di parcheggi è sufficientemente fitta nelle zone di Sampierdarena, Centro (soprattutto) e Levante, fino a Boccadasse: qui un’auto è sempre disponibile, se non nel parcheggio desiderato, in uno poco distante. Molto peggiore la situazione nel Ponente, in Valpolcevera e in Valbisagno.
Significative le facilitazioni: si può prenotare anche con pochissimo preavviso, entrare nelle zone ZTL, parcheggiare gratuitamente nelle Aree Blu, circolare sulle corsie riservate a bus e taxi.
Parcheggio di Piazza Bandiera, solo l'auto nera è car sharing
C’è però il problema della riconsegna del mezzo: specialmente nei parcheggi più centrali succede spesso di trovare il posto occupato da qualche “abusivo”. C’è chi abusa per scorrettezza, ma ci può essere anche chi non si accorge che le aree sono riservate: i segni che le delimitano, con relativo logo, sono ormai evanescenti e illeggibili. Quando questo avviene non c’è da sperare nell’aiuto né del call center che non va oltre un sibillino “avvisiamo il gestore” (?), né dai vigili che, se arrivano, al massimo fanno una multa, senza effettuare una rimozione forzata.
auto con contrassegno del Comune in zona car sharing
Beh, in effetti: dato che sono le stesse auto del Comune e dei Vigili a parcheggiare nelle zone riservate car sharing …
Quanto alla spesa, oltre alla quota associativa annuale (100 €), il costo del singolo utilizzo si compone di una quota oraria, e di una quota chilometrica, inclusiva del carburante: un affitto di poche ore, con un percorso di qualche decina di chilometri, è paragonabile al costo di un paio di taxi, mentre sale se l’affitto dura più ore, o aumentano i chilometri.
Questa composizione del costo è ovunque la stessa, e questo permette di confrontare il servizio genovese con quello di altre città, in Italia e all’estero.
Scopriamo così che a Genova il car sharing è più caro che altrove, solo Torino ci supera.
Per fare un esempio, l’affitto di una Grande Punto per una “gita domenicale” (10 ore, 100 chilometri) costa 54 euro a Roma, 79 a Milano, 87 a Firenze, 95 a Bologna, 106 a Genova, 118 a Torino.
Se poi andiamo a Marsiglia, o in Svizzera (dove il servizio è nazionale), la “gita domenicale” costa 64 euro: qui può incidere il minor costo del carburante che per la "verde" ad ottobre 2011 (***) era di 1.48 € in Francia, 1.38 in Svizzera, 1.63 in Italia; ma queste differenze non sono tali da giustificare un costo del servizio quasi doppio rispetto a quello genovese.
Come si spiega questo divario? Sarebbe interessante capire …
(Ivo Ruello - foto Paola Pierantoni)
(*) http://www.genovacarsharing.it
(**) Car Sharing Italia
http://www.icscarsharing.it/main/
Car Sharing Roma
http://carsharing.roma.it/
Car Sharing Torino
http://www.carcityclub.it/quanto-costa
Car Sharing Marsiglia
http://www.autopartage-provence.com/Combien-ca-coute
Car Sharing Svizzera
http://www.mobility.ch/en/pub/private/rates.htm
(***) http://www.drive-alive.co.uk/fuel_prices_europe.html

3 commenti:

  1. Molto semplice.
    A Genova e a Torino il servizio non gode più dei finanziamenti ministeriali, ed è completamente autonomo. Nelle altre città, no. Si tenga conto che per la sostenibilità economica le tariffe car sharing dovrebbero essere almeno il 20% superiori rispetto a quelle attuali.

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  2. E' vero.
    Trattasi di un concetto di economia:
    1) 0 si paga una tariffa più alta,
    2) o si pagano più tasse per erogare finanziamenti ai Gestori.
    In momento come questo per la nostra economia, nell'ambito di una gestione oculata del Gestore, forse può essere opportuno che le tariffe siano allineate ai costi sostenuti e pertanto gravino su chi utilizza il servizio.
    Antonio

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  3. Siamo certi che in Svizzera il servizio sia cofinanziato dallo stato?
    Stefano.

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