Disegno di Guido Rosato |
Ma anche a Prima Pagina capita l’inciampo, e così è stato con Giorgio Dell’Arti, editorialista di Vanity Fair, che per tutta la scorsa settimana ha gestito il colloquio con gli ascoltatori con uno stile, a nostro giudizio, irritante e manipolatorio, che sotto l’apparenza di un democratico confronto alla pari, limitava e distorceva le possibilità di espressione di chi telefonava interrompendolo continuamente. E se la conduttrice di questa settimana, Antonella Rampino, corrispondente diplomatico per La Stampa, ha precisato che nel colloquio con gli ascoltatori lei non avrebbe seguito lo stile di chi l’aveva preceduta, vuol dire che non siamo i soli ad aver avvertito un disagio.
La conduzione di Giorgio Dell’Arti ci è parsa opinabile anche sotto il profilo delle priorità assegnate alle notizie. Un esempio? Domenica 23 ottobre il giornalista ha aperto la trasmissione sulla supposta responsabilità della madre nell’annegamento del bimbo di Grosseto, e ci si è soffermato, con spiacevole insistenza e ripetizione dei dettagli, per più di otto minuti: un tempo incredibile nell’economia di questa trasmissione, tenendo conto, tra l’altro, del non eccessivo rilievo con cui la notizia compariva sui siti e sulle prime pagine dei principali quotidiani. Nel contempo la riunione a Bruxelles dei capi di Governo, data quasi ovunque con grande rilievo, si è meritata solo tre minuti.
(*) le puntate di Prima Pagina sono scaricabili all’indirizzo http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/programmi/PublishingBlock-546fce50-63a7-4a3a-a677-c01b234511bd-podcast.html
(Ivo Ruello)
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