In Danimarca il mezzo di trasposto più diffuso è la bicicletta. Giovani e anziani, tutti pedalano in scioltezza, nella maggior parte dei casi con un bel caschetto anticadute in testa, ma anche senza. Si pedala su venerande e pesantissime bici d’epoca e su bici tecnologiche dall’aspetto vagamente alieno, su comode bici da passeggio e su esili bici da corsa. Ci sono persino dei risciò a pedali, con i quali i turisti pigri si possono far scarrozzare in giro per Copenhagen. Si pedala da soli o in compagnia di uno o più bambini, in passeggino annesso alla bici o su un seggiolino, se sono più grandicelli. Si pedala tirandosi dietro la spesa o a volte un cagnetto in una specie di rimorchio. Si pedala sulle piste ciclabili onnipresenti nelle città e nei paesi, sulle stradine meno frequentate come su quelle di grande traffico. Le bici si possono affittare a prezzi modici (circa 5 euro al giorno, sconti per lunghi periodi) o si possono usare quelle in comodato gratuito del comune di Copenhagen, che funzionano come i carrelli del supermercato: si sbloccano con una moneta da 20 corone ( poco meno di 3 euro) che poi si recupera quando si restituisce la bici. Sono un po’ scalcinate, è vero, ma d’altra parte non ci si deve correre il Tour de France. Su tutti i treni c’è almeno un vagone riservato ai ciclisti, con lo spazio necessario alle bici, che si possono portare gratis anche in autobus e in metropolitana. Tutte le scale dei sottopassi sono attrezzate con rampe per bici, carrozzine e passeggini, dato che in Danimarca si vedono molti più bambini che non da noi. Non c’è bisogno di dire che anche passeggini e carrozzine circolano comodamente e gratuitamente su tutti i mezzi di trasporto.
Anche in questo caso, facilitare la vita alle persone costa poco e contribuisce forse al clima di serenità e di civile convivenza che si percepisce in Danimarca.
(Paola Repetto - fotografia dell'autrice)
martedì 18 ottobre 2011
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