Oggi, 19 luglio 2011, ultima riunione della redazione di Oli prima delle vacanze.
Impossibile per me non pensare all’anniversario che rappresenta questa data: dieci anni dalla manifestazione dei migranti del G8. La mia memoria corre però ai giorni che la precedettero, e che furono drammatici per tutto il gruppo di persone che dal 1995 aveva creato la rete cittadina del Forum Antirazzista di Genova. Drammatici in particolare per quelli di noi che lavoravano nel sindacato. Infatti, nonostante i nostri disperati appelli, Cgil Cisl Uil negarono l’adesione alla manifestazione. Non solo: ci diffidarono di utilizzare nel corteo la sigla Forum Antirazzista di Genova.
Così dopo più di quindici anni di lavoro comune una rete complessa che andava dalla Caritas alla Cgil, da Città Aperta alla Cisl, all’Arci e a moltissime altre associazioni fu spezzata: impossibile reggere l’impatto di quella censura, e andare oltre l’emozione di una giornata in cui ciascuno di noi, ridotto a singolo individuo senza storia e senza voce, aveva visto scorrere nella sua città la più straordinaria manifestazione sull’immigrazione che avesse mai vissuto.
Riprendo in mano le carte di allora e rileggo l’appello che chiedeva sostegno e adesione alla manifestazione dei migranti. Breve e chiarissimo. Diceva che sarebbe stato molto importante riuscire “A dare visibilità alle migliaia di san papier, ai profughi, ai rifugiati, in una grande manifestazione europea degli immigrati e delle loro associazioni per i diritti negati, per il rispetto delle culture di tutti, per la libera circolazione, per il diritto di asilo, per l’abolizione dei centri di permanenza temporanea e per la regolarizzazione dei clandestini, per il diritto di voto, per il diritto di resistere e lottare per una società di eguali con eguali diritti ed eguali doveri, liberi dal bisogno e dalla paura”. Seguiva una marea di sigle di associazioni e di nomi singoli. Tra questi Don Balletto e Don Gallo.
Il 13 luglio una comunicazione della Cisl Liguria, firmata da Andrea Sanguineti, rendeva noto che la Cisl non sarebbe stata presente né con i suoi attivisti, né con bandiere e striscioni in quanto quella annunciata era “una manifestazione organizzata e coordinata dai centri sociali … che prevede la partecipazione di movimenti strutturalmente violenti per cui riteniamo che vi siano oggettivi pericoli per i cittadini extracomunitari”.
In una comunicazione ufficiale della Cgil, sempre del 13 luglio, viene annunciata l'idea geniale su cui concordarono Cgil Cisl e Uil nazionali: quella di invitare “un rappresentante” del Genoa Social Forum al convegno organizzato dal sindacato per il giorno prima, il 18 di luglio. Incambio "Cgil Cisl Uil manderanno un messaggio che verrà letto alla conclusione della manifestazione dei migranti”.
Alla luce di quel che avvenne quel giorno, di tutta la storia successiva, di quel che avviene oggi nel nostro paese e nel mondo c’è da disperarsi a rileggere questa dimostrazione di radicale incapacità di capire, di mancanza di generosità, di coraggio, di responsabilità verso le persone giovani che in quei giorni si esposero ai rischi della speranza.
(Paola Pierantoni)
martedì 19 luglio 2011
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento