Foto di Giorgio Bergami ©
La città parla in silenzio anche con le scritte e i disegni che gli abitanti tracciano sui suoi muri. Pratica deprecabile secondo alcuni, secondo altri espressione invece di libera vitalità creativa, talvolta capace di comunicare con grande immediatezza pensieri e stati d’animo, con esiti esteticamente interessanti.
Da tempo, ben prima dell’attuale dibattito referendario sul nucleare, su questa parete genovese non lontana da Via Garibaldi una mano ignota ha spalancato una finestra affacciata sull’incubo del fungo atomico.
Nessun commento:
Posta un commento