Inoltre, i ragionamenti, i calcoli, la politica e le ragioni da lei portate a difesa del nucleare non tengono conto e non parlano affatto del problema delle scorie, della produzione del combustibile, dello smantellamento, che sono argomenti che attraverseranno la storia ben oltre la prossima generazione, lasciando un'eredità di potenziale inquinamento a fronte di una grande incertezza su quelli che potranno essere gli scenari politici e sociali che aspettano l'umanità.
Gli italiani si sono già espressi in passato dicendo di no, e non sarà certo la vampata di preoccupazione di Fukushima la causa della resistenza che ancora oggi si esprime forte e chiara contro il nuovo exploit nucleare di questo governo. Certo, la produzione di energia centralizzata è un obbligo per una classe politica legata al mondo industriale, anzi, industriale essa stessa, non si potrebbe tollerare che alcuno si faccia la sua corrente come crede, contento di limitare i propri consumi di fronte ad una impossibilità materiale di produrre di più ma in autonomia. Mentre quando la produzione viene sempre e comunque demandata a chi ne fa il business istituzionale, è chiaro che l'interesse sia quello di massimizzare i consumi ignorando totalmente la formazione delle persone al risparmio, a cominciare dalle scuole. Lampade a led ignorate, luci sempre accese in centri commerciali, scuole, uffici pubblici, interi palazzi di uffici, solo perché ormai nessuno sa più dove si trova l'interruttore, sono i sintomi di uno stato catatonico dei consumatori. E quando non sono i consumatori a consumare, sono gli apparecchi che nello stato "stand-by" consumano molto più di quanto l'UE aveva richiesto, su questo come saprà ci sono in corso inchieste.
Renda i consumatori produttori per sé stessi e ne vedremo delle belle. Via il monopolio Enel, via il nucleare, un'equazione quasi perfetta.
Intervista a Rubbia http://www.youtube.com/watch?v=ZfV8ZXIWNEk
Consumo stand-by http://www.iljournal.it/2011/troppo-dormire-impoverire-evitare-sprechi-energetici/202637
(Stefano De Pietro)
per un ulteriore approfondimento
RispondiEliminahttp://www.ilfattoquotidiano.it/2011/05/09/schizofrenici-nucleari/109892/:
(...)e infatti è vero che finanziare il fotovoltaico ci costa circa il 5% della bolletta elettrica, è anche vero che la produzione di energia elettrica si concentra nelle ore più calde del giorno, specie in estate quando ci sono i picchi dei consumi e la corrente è più cara.
Uno studio della ASPO Italia e Cautha S.r.l. dimostra proprio questo: nei prossimi anni l’aumento del fotovoltaico sarebbe stato un contrappeso ai picchi dei consumi, tale da provocare un risparmio in bolletta per i consumatori intorno al 5% *.
E dietro a questa questione si nascondono anche le ragioni forti (dei poteri forti) che hanno portato a queste scelte scellerate.
Chi produce energia elettrica da fonti fossili ha il massimo dei suoi guadagni proprio nei momenti di picco dei consumi. Se il fotovoltaico aumenta l’offerta di energia proprio nelle ore di picco dei consumi, chi produce energia dal fossile ci perde una barca di soldi. Quindi, per i soliti interessi miopi si decide di fare un bel buco nella barca sulla quale stiamo remando.