martedì 30 novembre 2010

OLI 280: LAVORO - Killerjeans

L'industria tessile, da sempre, è stata nell'occhio del ciclone per le sue lavorazioni inquinanti e pericolose per la salute. La globalizzazione del mercato e della produzione hanno risvegliato antichi problemi che da noi in Europa sembravano superati, mentre in realtà, a quanto pare, sono stati solo trasferiti lontano dalla vista dei consumatori. Un esempio di questo modo di operare è la sabbiatura dei jeans, necessaria per dare quella apparenza di consumato, schiarito, usato, tanto cara ai nostri fashion-designer. Tralasciando quelli che sono i presupposti psicologici che portano all'adozione di questa moda, resta però sul piatto una lavorazione che ha dimostrato di essere molto pericolosa per la salute delle persone, quando eseguita senza alcuna protezione.
La "Clean Clothes Campaign" marca oggi un primo risultato, molto importante per migliaia di persone che effettuano la sabbiatura in Turchia, ossia lancia un appello internazionale ai produttori di jeans e ai governi affinché questa lavorazione sia eliminata dalla produzione, sdradicando alla base i problemi che si porta dietro. Infatti dagli studi eseguiti risulta che la sabbiatura porta a silicosi già in 6 mesi di lavoro, contro i 20 anni dei minatori. Da qui il nome di killer-jeans, scelto per il prodotto sotto accusa. La Turchia si è unita a questa campagna, appoggiandola. Alcuni produttori, tra i quali Levi-Strauss, hanno dichiarato che smetteranno a breve di vendere jeans sabbiati.
La notizia non sembra essere di grande interesse per i giornali nazionali, completamente assorbiti dalle rivelazioni di Assange: si sa che il raffreddore dei Re è sicuramente più importante del cancro dei contadini.

(Stefano De Pietro)

1 commento:

  1. Vsta la notizia di elevato interesse , varrebbe la pena di farla girare sui social nertwork

    RispondiElimina