Foto (C) Giorgio Bergami |
Le scritte, i murales, i graffiti sui muri della città, sono un mezzo di comunicazione spontanea che tutti i cittadini possono adoperare per porre, in modo “trasgressivo”, e in “siti meno controllati”, domande idee proposte su problemi d’attualità che pesano sulla nostra vita e che i mass-media o non trattano o presentano solo dal punto di vista della classe sociale egemone
Il muro è a disposizione di tutti,su cui testimoniare e comunicare la propria presenza, il proprio punto di vista sui problemi che coinvolgono tutta la vita sociale della città:
il razzismo, la droga, lo sport, l’amore…
La prima foto che mi ha sollecitato l’idea della raccolta l’ho scattata nel 1962 in via
Pertinace dove avevo spostato il mio studio con sede in piazza Fossatello dal 1953.
Il muro è a disposizione di tutti,su cui testimoniare e comunicare la propria presenza, il proprio punto di vista sui problemi che coinvolgono tutta la vita sociale della città:
il razzismo, la droga, lo sport, l’amore…
La prima foto che mi ha sollecitato l’idea della raccolta l’ho scattata nel 1962 in via
Pertinace dove avevo spostato il mio studio con sede in piazza Fossatello dal 1953.
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