Costanza ha un progetto. E’ stata costretta a pianificarlo. Il suo contratto in una nota università del centro Italia scadrà nel 2012. E sa che le promesse di stabilizzazione, visti i buchi di bilancio, non saranno mantenute.
Quindi, cosa ha deciso?
Costanza ha scelto di investire denaro, tempo libero e ferie per sostenere concorsi.
E’ dal 2008 che, sistematicamente, progetta la sua vita su questo obbiettivo.
Costanza è una ragazza del Sud. L’accento morbido alleggerisce il racconto della sua vita, dove lavoro, studio, programmi, prove scritte e orali fanno da fondamenta delle sue giornate. E’ “davvero stressata” ammette, ma vuole farcela. Deve provare. Anche per quel solo posto da funzionario in quel comune in Toscana, che “sai, forse, sarà già assegnato, ma almeno ho la speranza di entrare in graduatoria…”.
Nell’ordine Costanza ha monitorato i concorsi del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, segretario comunale, funzionario per la Crocerossa, funzionario all’Agenzia delle Entrate, Consigliere parlamentare al Senato della Repubblica, funzionario al comune di Genova. Dovrà studiare per funzionario alla Banca d’Italia, e per un posto di funzionario comunale in una piccola città.
Oggi è felice. Ha saputo di aver passato la selezione per il Senato – 1500 iscritti, 267 ammessi – è corsa a comprare i libri mancanti per le prove scritte che si terranno dal 29 novembre al 3 dicembre a Roma. Affannata elenca le materie: “costituzionale, amministrativo, unione europea, storia contemporanea…” ed esclama: “sette posti!”. Meta che le pare ancora impossibile da raggiungere, ma certo, adesso, più vicina.
Costanza non ha figli, né compagno. Quindi, per lei, il motto è: un lavoro vero, purché sia. Non le importa se Nord o Sud. Mappa lo stivale e pianta la sua bandiera immaginaria in qualunque luogo sia sede di concorso. La vita affettiva verrà dopo. La vita affettiva, oggi, non si può nemmeno immaginare. Consulta i siti dei bandi quotidianamente. Studia da sempre e, non avendo mai mollato i libri, le è stato più semplice proiettarsi nei codici della pubblica amministrazione. Anche, se a tratti, ripensando ai test, riconosce che è impossibile sapere tutto, essere in grado di tener botta alle domande. Spiega che alcune materie vanno studiate assiduamente per un tempo che varia dai sei mesi all’anno. E le energie, nel suo racconto, fisicamente sembrano spostarsi là. Quasi fosse un’arte marziale o la preparazione di un virtuoso musicista. Sul timore che quei posti siano comunque destinati ad altri e non a lei glissa elegantemente e lo sguardo scivola sulla durata delle graduatorie. I tre anni sono già un arco di tempo accettabile per concedere alla speranza uno spazio dignitoso.
Costanza è una magnifica quarantenne.
Fazio dovrebbe invitare una persona come lei in trasmissione e concederle i quindici minuti che destina a Bersani e ad altri illustri ospiti per raccontare la sua storia. La commemorazione dei centocinquant’anni di unità d’Italia passa anche attraverso le bandierine che Costanza pianta nel paese a caccia di un lavoro vero.
http://www.mininterno.net/concorsi.asp
http://www.simoneconcorsi.it/concorsinatto/lkz2.htm
(Giovanna Profumo)
martedì 12 ottobre 2010
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