La Iotti è chiamata a far parte, insieme con altre 4 donne deputate, della Commissione dei 75, cui venne affidato il compito di elaborare il progetto di Costituzione; e in seno alla I Sottocommissione (diritti e doveri dei cittadini) è nominata relatrice - congiuntamente con l’on. Camillo Corsanego della Democrazia cristiana - sul tema della famiglia. La relazione che ella presenta per suo conto esprime subito una visione, un’ispirazione che va oltre i problemi della famiglia in senso stretto, un approccio capace di svolgersi in futuro su molteplici terreni. Punto di partenza è il richiamo alla vicenda sconvolgitrice della guerra, che ha messo in grave crisi anche la vita familiare, e alla «atmosfera di solidarietà a cui tutta la rinascita della Nazione dovrà essere ispirata». Molto netta è 1’affermazione, in questo quadro, del valore della famiglia come «nucleo primordiale su cui i cittadini e lo Stato possono e debbono poggiare per il rinnovamento materiale e morale della vita italiana», e dunque la rivendicazione fondamentale della «tutela da parte dello Stato dell’istituto familiare». Se queste definizioni (cui corrisponde l’appello a sancire nella Costituzione «il proposito di rafforzare la famiglia») possono oggi apparire tradizionalistiche, nella stessa relazione Iotti si trova, subito dopo, una forte denuncia della «fisionomia per certi aspetti antidemocratica» della famiglia, nonché delle condizioni «che pongono la donna in stato di inferiorità e fanno sì che la vita familiare sia per essa un peso e non fonte di gioia e aiuto per lo sviluppo della propria persona» (...) «Dal momento che alla donna è stata riconosciuta, nel campo politico, piena eguaglianza col diritto di voto attivo e passivo, ne consegue che la donna stessa dovrà essere emancipata dalle condizioni di arretratezza e di inferiorità in tutti i campi della vita sociale, e restituita a una posizione giuridica tale da non menomare la sua personalità e la sua dignità di cittadina». È il programma del grande movimento per 1’emancipazione femminile, di cui vengono così tracciate le motivazioni e le direttrici essenziali. La Iotti ne diventerà ben presto, anche fuori dalle aule parlamentari - nelle organizzazioni delle donne e in seno al suo partito - una protagonista di primo piano.
C’è ancora qualche altro punto importante da segnalare in quella primissima prova parlamentare di Nilde Iotti come relatrice in seno alla I Sottocommissione della Commissione dei 75 per la Costituzione. Innanzitutto, il punto relativo alla indissolubilità del matrimonio: la giovane deputata comunista dichiara di considerare «inopportuno porla in discussione» ma nello stesso tempo di essere «contraria a inserire nella Costituzione stessa il principio della indissolubilità» (...) Né è da sottovalutarsi l’indicazione - sempre nella relazione Iotti cui ci stiamo riferendo - di punti importanti, relativi ai principi su cui fondare il rafforzamento e il rinnovamento dell’istituto familiare: il principio della eguaglianza giuridica dei coniugi, e dunque della eguaglianza dei loro «doveri di fronte alla prole»; la necessità di giungere al riconoscimento, per i figli illegittimi, «degli stessi diritti dei figli legittimi»; il riconoscimento, da parte dello Stato, della «maternità come funzione sociale».
Sulle formulazioni proposte dalla relatrice, in parte divergenti da quelle proposte dall’ altro relatore, on. Corsanego, si sviluppa una animata discussione, cui partecipano tra gli altri gli onorevoli La Pira, Basso, Aldo Moro, Dossetti e che si conclude con soluzioni di compromesso, concordate in particolare con Moro: come quella che accoglie la pur controversa definizione della famiglia come «società naturale». Rimane il contrasto sulla qualificazione come «essenziale» della missione familiare della donna lavoratrice quell’aggettivo è approvato con 7 favorevoli e 4 contrari, ma poi l’intero comma è approvato all’unanimità), e soprattutto sull’inserimento in Costituzione del principio dell’indissolubilità del matrimonio. Tale formulazione viene approvata a maggioranza nella I Sottocommissione e nella Commissione dei 75, ma verrà poi bocciata (con 194 voti contro e 191 a favore) dal plenum dell’ Assemblea Costituente.
Al di là del merito, è importante il clima in cui si svolge il confronto: come confronto, anche, tra posizioni ideali molto diverse, che tuttavia non esclude avvicinamenti e compromessi sul piano politico. C’è, innanzitutto, ascolto e rispetto reciproco; anche quando una parte è battuta dall’altra nel voto su questioni pur importanti, prevale il giudizio d’insieme, e il senso della responsabilità comune specie di fronte al compito supremo della definizione della Carta costituzionale.
dalla Prefazione di Giorgio Napolitano
al volume “Nilde Iotti - Discorsi parlamentari”
Camera dei deputati, 2003
(a cura di Aglaja)
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