Dall’articolo de La Stampa del 15 luglio “E la battaglia contro il niqab parla l’arabo”, si evince che il centro destra (e lo stesso giornale), per sostenere la propria proposta di proibire il velo integrale in Italia, prende esempio dai paesi arabi, che hanno proibito il velo, licenziato le donne con il velo, non le fanno salire in taxi, entrare nei ristoranti, avvicinarsi alla spiaggia. Il centro destra non vive un momento particolarmente felice, ma non ci si aspettava che la confusione fosse a questi punti: da una parte sostiene che tutti i paesi del Medio Oriente sono governati da regimi non democratici, dall’altra ci invita a prenderli come punto di riferimento per le nostri leggi.
Ahmad Gianpiero Vincenzo, presidente dell’Associazione Intellettuali Musulmani Italiani, afferma che: "con una legge contro il burqa si otterrebbe solo che le donne in questione, per fortuna molto poche in Italia, resterebbero segregate in casa. Piuttosto andrebbero varate norme che garantiscano l’assistenza sociale contro le discriminazioni ed i comportamenti forzati all’interno delle famiglie".
A parte intellettuali musulmani, sinistra italiana, francese ed araba, è stato lo stesso presidente Barak Obama, l’8 giugno 2009, nel suo famoso discorso del Cairo ad invitare i paesi occidentali a non ostacolare i musulmani nella pratica della loro religione, criticando quei paesi che dettano “gli abiti che una donna deve portare”. Coerentemente, alcuni giorni fa, il portavoce del Dipartimento di Stato USA, Philip Crowley, ha dichiarato l’opposizione di Washington al disegno di legge volto a proibire l'uso del velo integrale nei luoghi pubblici in Francia: “non crediamo sia opportuno legiferare su ciò che le persone hanno diritto o non hanno diritto di indossare in conformità con le loro credenze religiose”. Ed ha aggiunto che negli Stati Uniti adottiamo altre misure per raggiungere un equilibrio tra sicurezza da un lato e il rispetto della libertà religiosa e dei suoi simboli dall'altro.
Il centro destra, portato alla confusione da atteggiamenti xenofobi e islamofobi di alcuni suoi personaggi, sembra aver completamente perso la bussola: ma siamo così convinti che in questioni di libertà e democrazia sia meglio seguire i regimi arabi piuttosto che gli Stati Uniti d’America?
(Saleh Zaghloul)
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