Un trafiletto (*) sulle intercettazioni telefoniche tra Tizio, Caio e Sempronio descrive i trucchetti che i tre cercano di usare per parlare sicuri al cellulare. “Questo telefono non è controllato”, “Uso il cellulare di un collega”, queste sono le affermazioni che Tizio si lascia scappare parlando con Caio, per tranquillizzarlo. Peccato che il telefono controllato fosse proprio quello di Caio.
Se stessimo parlando di tecnologie spaziali, l’ignoranza sarebbe scusata. Però, visto che si tratta di telefonia, non arrivare a capire che in una telefonata gli apparecchi intercettabili sono due, suona come una condanna alla stupidità. Ricorda, facendo un paragone su un omicidio, il killer assoldato per pochi euro che si è presentato dal suo mandante con i guanti, come richiesto esplicitamente per evitare di lasciare traccie: ma con i guanti da autista, senza le dita ...
Le nuove norme sulla intercettazione ambientale e telefonica fanno scalpore, da tutte le parti ci si scaglia contro una legge che viene definita come “ammazzaprocessi”, “ammazzaindagini”, “ammazzaqualcosa”. Appare anche in questo caso che ci si stia presentando nel posto dell’omicidio con i guanti senza dita e convocati col telefono "sicuro", ma sarebbe meglio dire senza conoscere Skype.
Il noto “programmino” per fare le telefonate via internet, ma anche a rete fissa e cellulari, non è affatto un giocattolo, ha uno schema di funzionamento che assomiglia di più ad un programma per scaricare film con il “peer to peer” (emule, per intendersi), più che ad una rete telefonica standard, quindi senza un server centrale o una vera centrale telefonica dove entrare con mandato del giudice. Questo, abbinato ad un “protocollo” criptato, ossia inintelleggibile senza i necessari ed introvabili strumenti tecnologici, lo rende una vera e propria cassaforte della privacy: nessuna polizia al mondo ha annunciato fino ad oggi di avere eseguito intercettazioni su questo veicolo telefonico, senza aver avuto accesso diretto al computer da controllare. Oggi molti cellulari sono dotati di Skype onboard, quindi di fatto non intercettabili, prima di tutto perché non passano dalle classiche centrali telefoniche (dove l’intercettazione, inutile a dirsi, è un gioco da bambini), secondo perché la chiave crittografica necessaria ad “aprire” la telefonata non è condivisa se non dai due soggetti della telefonata, e non è nota agli uffici di Skype. La società lituana si guarda bene dallo svelare i propri segreti industriali, che protegge con grande accuratezza: Skype funziona sempre e comunque, passa i firewall, funziona bene anche quando la velocità di internet è molto bassa, comunque protetti, insomma un “gran bel pezzo di software“ da girarsi mentre passa ... e da uso per evitare le intercettazioni, legge o non legge ammazzaqualcosa, come fosse il nuovo “pizzino”.
* Il Secolo XIX dell’8 luglio 2010 ed. La Spezia, pag. 38)
(Stefano De Pietro)
martedì 13 luglio 2010
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Buongiorno,
RispondiEliminasono d'accordo quasi su tutto vorrei,però, fare notare che anche il palmare Psion "era" sicuro e inattaccabile fino all'arresto delle nuove BR che, appunto, "sicure di essere al sicuro" lo usavano per contenerci appunti molto importanti e segreti. Dopo qualche mese dalla loro ultima efferata azione in cui sono stati arrestati, il contenuto dei loro Psion è stato utilizzato per arrestare gli altri componenti del commando eversivo. Commento: nel caso riportato la proprietà del codice sorgente utilizzato da Psion hà permesso ( non si sà a quale prezzo ) l'apertura dei file. Morale: è (quasi) sempre una questione di soldi. Penso che prima o poi anche il codice Skype sarà aperto, almeno per le indagini. Vorrei sbagliarmi ma...
Pietro Luigi Piccardo
E' vero. E' anche vero che non mi risulta che Psion abbia mai fatto opposizione all'apertura di archivi protetti dal proprio algoritmo di cifratura, come dimostra l'attività sul file delle BR. Non conosco a fondo il caso Psion, anche se da tecnico capisco che non sarebbe stato necessario divulgare informazioni industriali riservate in quanto l'archivio avrebbe potuto essere stato aperto con dei tool appositi senza rivelarne il funzionamento.
RispondiEliminaNel caso di Skype invece non si sta chiedendo alla casa madre di monitorare, in quanto non sarebbe possibile per la caratteristica peer-to-peer della loro rete, quanto di divulgare il protocollo proprietario della loro comunicazione cifrata, quindi una cosa ben differente dal caso Psion. Il valore del loro protocollo supera l'offerta che qualsiasi polizia potrebbe fargli, non avere concorrenti "tecnici" non ha prezzo.
(Stefano De Pietro)